Ancora una volta è disastro Hellas al Bentegodi. In quello che doveva essere un fondamentale scontro salvezza con l’Empoli di D’Aversa, il Verona offre l’ennesima prestazione imbarazzante di questa stagione e concede ben 4 gol in soli 40 minuti ad una diretta concorrente. Succede tutto nel primo tempo, grazie ad susseguirsi di errori da parte dei giocatori gialloblù: partendo da Bradaric e continuando con Belahyane, che aveva avuto un ottimo inizio di stagione ma che ultimamente ha subito un’involuzione difficile da spiegare. L’Empoli dunque va a segno quattro volte nella prima frazione di gara grazie alla doppietta di Esposito, al gol di Colombo e alla prima rete neozelandese messa a segno in Serie A da Liberato Cacace. In mezzo la rete della bandiera di Tengstedt, che predica nel deserto del nulla gialloblù ed è l’unico a provarci. Va detto che il tecnico Zanetti ha provato a dare una scossa ai suoi quando a metà del primo tempo toglie Bradaric per inserire Ghilardi passando alla difesa a 3, ma in sostanza cambia poco ed è evidente che ciò che manca è l’atteggiamento dei giocatori che sono apparsi quasi rassegnati scatenando l’ira e la contestazione dei tifosi presenti al Bentegodi. Il secondo tempo è una pura formalità per la squadra ospite che gestisce il risultato e rischia una sola volta quando Mosquera, appena entrato, spara in curva da ottima posizione. Finisce con i giocatori a chiedere scusa sotto la curva per l’ennesima pessima prestazione: la squadra scaligera ora si ritrova in piena zona retrocessione, superata dal Como a pari punti ma con una migliore differenza reti. E con i quattro gol subiti dai toscani l’Hellas si riconferma la peggior difesa della Serie A con ben 37 reti subite. Nelle ultime 8 partite sono inoltre arrivate 7 sconfitte e una sola vittoria contro la Roma di Ivan Juric, che dopo quel ko è stato esonerato. Ma il dato più allarmante è che in queste 8 partite la squadra scaligera ha subito ben 25 gol, con una media di più di 3 gol a partita. Serve un’inversione di marcia e occorre farla il più presto possibile. Un indizio in questo senso può arrivare dal fatto che a parlare ai microfoni dei giornalisti nel post partita si è presentato il direttore sportivo Sean Sogliano e non mister Zanetti: “Ho parlato con Zanetti e abbiamo deciso che venissi io – ha detto Sogliano -, le cose non vanno bene. Dobbiamo capire che cosa fare, viste soprattutto le prestazioni. Non prenderemo nessuna decisione nel breve termine, ci riserviamo 48 ore per decidere. È giusto fare così dopo una mazzata del genere e anche il presidente ne è informato. Certe prestazioni non sono accettabili e in questo momento l’allenatore non riesce a trovare delle soluzioni. Zanetti è una persona intelligente ed è il primo che sa che c’è qualcosa che non va, ma la colpa non è interamente sua: in campo ci vanno i giocatori.” Vedremo dunque se domenica a Parma, in un altro importantissimo scontro salvezza, ci sarà ancora Zanetti o se la società deciderà di cambiare per tentare di dare una svolta a questa stagione. Giulio Ferrarini