È giunto alla conclusione “S Factor. Progetto pilota sperimentale di polisportive sociali”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha contribuito alla nascita di polisportive sociali in 14 città italiane. I risultati verranno presentati al Centro Avanzi. S-Factor è nato dalla volontà del CSI di valorizzare la propria capillarità e capacità di offerta sportiva, creando polisportive sociali, contenitori capaci di aggregare risorse e realtà territoriali di diversa estrazione, per riqualificare aree territoriali e sperimentare inedite esperienze di collaborazione e inclusione sociale, finalizzate alla crescita del territorio. A tracciare il bilancio di S-Factor, delineandone i risultati, sono stati il presidente nazionale del CSI, Vittorio Bosio, il vicepresidente vicario nazionale del CSI, Rita Zoccatelli e il direttore generale del CSI, Michele Marchetti. Nel progetto nazionale sono stati coinvolti 14 comitati ciessini, che hanno operato in aree disagiate. In alcuni come a Bergamo, Messina, Ravenna, Salerno, Sassari, Verbania e Verona si è partiti da situazioni sociali ed economiche non favorevoli, con spazi da riqualificare; in altri, come a Genova, L’Aquila, Lecce, Lucca, Melfi, Pesaro-Urbino, e Terni sono state promosse nuove attività sportive, all’aria aperta (con particolare attenzione a giovani e bambini), formative e di sensibilizzazione. Grazie alle 14 Polisportive Sociali nate e promosse dal progetto S-Factor sono state coinvolte direttamente, su tutti i territori oggetto delle attività, oltre 35.000 persone. Numeri importanti soprattutto nelle fasce giovanili della popolazione, che hanno permesso di educare i giovani allo sport, cercando di rendere l’attività motoria un elemento prioritario nelle loro vite. A testimoniarlo domani mattina saranno direttamente alcuni tra i protagonisti: Giuseppe Porqueddu, presidente del CSI di Sassari, Eleonora Lupi, del comitato di Verona e Marco Pagnetti numero uno del comitato di Pesaro Urbino. Uno degli obiettivi del progetto era anche quello di favorire l’avviamento lavorativo e professionale di figure specializzate nella gestione ed organizzazione di attività sportive, che potessero quindi essere gli attivatori diretti di tutte le politiche sportive e progettualità sviluppate dalle singole Polisportive Sociali.