Si chiama “Il coraggio del futuro” l’edizione 2021 del progetto Familiarmente, ricco di appuntamenti che spaziano da una chiacchierata letteraria ad un approfondimento psicologico, da un focus sulla scuola ad uno sulla ripartenza post Covid. Ne parliamo con Nicola Terilli (nella foto) assessore alle politiche sociali e alla famiglia di Villafranca di Verona.
C’è un filo conduttore che lega gli appuntamenti previsti per Familiarmente 2021?
L’esperienza della pandemia ha inciso profondamente sulla nostra quotidianità, stravolgendo molte delle nostre certezze. Questo virus ci ha colpito nelle nostre capacità di vivere in relazione con gli altri, nella scuola, nel mondo del lavoro, in famiglia, nel nostro tempo libero. Negli appuntamenti che abbiamo inserito in calendario vogliamo lanciare un messaggio positivo per il futuro. Abbiamo bisogno di quel coraggio che cresce grazie alla paura, alla capacità di vivere e attraversare le difficoltà, alla capacità di prenderci cura delle innumerevoli fragilità che incontriamo ogni giorno.
Crede che la scuola non sarà più la stessa, dopo questa esperienza pandemica?
La scrittrice Dacia Maraini, che sarà nostra ospite giovedì 13 maggio, nel suo ultimo libro “La Scuola ci salverà”, sostiene che la scuola può fare la differenza soprattutto nei momenti di crisi se verrà restituita ad essa la centralità che merita. Sono d’accordo con la Maraini; soprattutto in questo momento la scuola è il nostro punto di riferimento non solo per la formazione e l’educazione dei nostri ragazzi, adulti e cittadini consapevoli del domani, ma per la possibilità che può offrire ai nostri ragazzi di analizzare e approfondire il delicato periodo che stiamo vivendo. Abbiamo bisogno, oggi e nei giorni che verranno, di rafforzare ulteriormente quel patto educativo tra scuola, istituzioni e famiglia, in grado di aiutare i nostri ragazzi nel loro processo di crescita.
Nei titoli degli eventi in programma ricorre spesso il termine “tempesta”…
È inevitabile che la tempesta scatenata da questa pandemia abbia degli strascichi nel nostro futuro. Siamo stati colpiti duramente nella nostra inclinazione naturale a vivere in relazione con altri esseri umani. Questo virus non ci ha solo colpito duramente negli affetti e nella nostra libertà, ma ha anche diffuso l’effluvio venefico del sospetto, della diffidenza. Dobbiamo continuare a investire in cultura, sapere, solidarietà, soprattutto in questo momento, perché sono gli ingredienti necessari per far crescere la comunità in cui viviamo.
Sulla pagina Facebook del Comune di Villafranca si legge la frase “cercasi umani”. Quale significato ha per l’Amministrazione comunale?
Si cercano esseri umani capaci di vivere la fragilità e di attraversarla per poi essere di aiuto agli altri. Uomini e donne che non si vergognino delle difficoltà vissute e delle loro ferite. Umani che sappiano fare quel salto culturale in grado di realizzare realmente una comunità solidale: solo quando capiremo che l’anziano, il minore, l’adolescente e il disabile in difficoltà non sono solo problemi per le loro famiglie ma di tutta la comunità, cresceremo realmente.
Cosa significa per lei il “coraggio del futuro” che da il titolo al Familiarmente di questa edizione?
Avere coraggio per il futuro è un lusso che dobbiamo permetterci. Dobbiamo ripartire forti anche delle esperienze negative che abbiamo vissuto. Abbiamo compreso ancora una volta come la tecnologia ci sia stata alleata per superare l’isolamento, poter lavorare, studiare o semplicemente comunicare nei momenti di duro lockdown. La tecnologia però non basta se non ripenseremo il nostro modello di sviluppo. Entreremo in un periodo simile ad un dopoguerra: saremo chiamati a progettare nuovi processi che cambieranno il nostro modo di vivere con il nostro prossimo. Sfide affascinanti che hanno bisogno di tanto tanto coraggio.
Beatrice Castioni