“Abbiamo organizzato quest’incontro in contrapposizione al G7 perché riteniamo necessaria un’altra narrazione sulle politiche industriali, assenti in Italia da almeno trent’anni. Un’assenza che ha condizionato lo sviluppo e rischia di decretare il definitivo declino del sistema manifatturiero. La necessità di una politica industriale che guardi alle trasformazioni in atto, sia quella digitale che quella green, deve partire proprio dal manifatturiero”.
Così Tiziana Basso, segretaria generale di Cgil Veneto al contro vertice organizzato al centro congressi della fiera.
Sulla stessa lunghezza d’onda la segretaria provinciale della Cgil veronese Francesca Tornieri.
“I processi di transizione tecnologia e di transizione ambientale – ha detto – stanno già avendo impatto su alcuni dei principali settori trainanti della nostra industria locale, come testimoniato anche dalla crescita della cassa integrazione a dicembre e a gennaio. Verona ha chiuso il 2023 con +22,3% di Cig rispetto al 2022 e apre il 2024 con il +125,3% di gennaio rispetto a dicembre 2023. Il nostro deve essere un richiamo ad una visione strategica e d’insieme, in contrapposizione al volersi affidare esclusivamente al mercato per quanto riguarda le scelte di politica economica, industriale e sociale”.
Per Pino Gesmundo, Segretario confederale Cgil: “E’ necessario creare un’Agenzia per lo sviluppo che operi da fondo sovrano nazionale”.