Il consiglio comunale di Povegliano Veronese dice no alla discarica di amianto (di nuovo). Bocciatura unanime da parte dei consiglieri di maggioranza e minoranza al progetto di stoccaggio di amianto previsto in una ex cava nel territorio di Valeggio sul Mincio.
La mozione contro la realizzazione di questo impianto è stata presentata dall’assessora all’ecologia Silvia Poletti e fa idealmente il paio con quella presentata a Novembre contro il progetto di Caluri, avente ad oggetto la creazione di un sito nel villafranchese da destinarsi allo scarico dell’amianto.
“Accogliamo con favore la richiesta di Tecnoinermi per la sospensione dei termini per 6 mesi, per rispondere alle punuali osservazioni depositate tra cui quella della nostra Amministrazione. Questi 2 impianti – spiega Poletti – secondo i progetti presentati, si troverebbero a meno di 10 Km di distanza l’uno dall’altro. Insisterebbero su aree di ricarica delle falde acquifere, zona in cui ricade anche il Comune di Povegliano Veronese”.
Secondo il Rapporto annuale sulla produzione e gestione di rifiuti speciali in Veneto, ci sono un totale di 433 siti di natura diversa legati a stoccaggio e smaltimento rifiuti (discariche di rifiuti urbani e speciali, centri di raccolta, inceneritori) sul territorio della Regione del Veneto. Ben il 23,5% dei quali è localizzato nella provincia di Verona, con un evidente aggravio di questa rispetto al resto del territorio. Il DGR n. 988 del 9 agosto 2022 ha modificato la normativa del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali introducendo, al comma 4 dell’articolo 15, la possibilità di realizzare impianti di smaltimento di rifiuti contenenti amianto nelle zone di “alta pianura -zona di ricarica degli acquiferi”, invertendo quanto previsto in precedenza dallo stesso articolo di legge che stabiliva un divieto assoluto di realizzazione di discariche “per rifiuti non pericolosi e pericolosi nelle zone di “alta pianura-zona di ricarica degli acquiferi” individuate con DCR n. 62 del 17/05/2006 e comunque a monte della linea delle risorgive”.
La mozione chiede quindi a Palazzo Balbi di procedere ad una revisione del suddetto piano e di salvaguardare le zone di ricarica degli acquiferi, oltre ovviamente ad introdurre una sospensione dell’iter autorizzativo delle discariche di amianto, fino a definizione con uno studio regionale del reale fabbisogno e dimensione di questo tipo di impianti.
“I cittadini e le associazioni sono fortemente preoccupate per la possibile ricaduta sulla salute di queste discariche – sottolinea Roberta Tedeschi, sindaca di Povegliano – e naturalmente chiedono a noi sindaci di essere la loro voce. Io amministro un paese che viene chiamato “il paese dall’acqua” per la forte presenza di fontanili. E’ emerso negli ultimi anni come l’amianto produca percolato con rischio di contaminazione delle falde e che va gestito per un lungo periodo di tempo. Con forza quindi saremo in prima linea contro questi progetti. La Regione intervenga per eliminare la deroga per le zona di ricarica degli acquiferi “.