Un punto forte del programma della coalizione di governo della città risiede nella visione di una Verona accogliente, inclusiva, che non lasci indietro nessuno e nella quale tutti si sentano accettati, una Verona in cui nessuno abbia paura di mostrarsi per come è, ma anche capace di riscattarsi dall’immagine sbiadita che negli anni un certo modo di fare politica le ha cucito addosso.
Una prima tappa di questo cammino consiste nel mettere nero su bianco l’adesione del Comune a RE.A.DY. la Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per la prevenzione e il superamento dell’omotransfobia, di cui si dicuterà oggi in Commissione consiliare Prima. Aderire a Ready, realtà composta da oltre 230 enti locali comprese le grandi città italiane nonché tutte le città a noi contermini, significa impegnarsi attivamente nella prevenzione, nel contrasto e nel superamento delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, nel rispetto delle persone e della nostra Costituzione che garantisce pari dignità e il divieto di discriminazione in base al sesso o a condizioni personali. Significa entrare in uno spazio non ideologico nel quale confrontare e scambiare le esperienze e le buone pratiche in tema di promozione dei Diritti.