Verona è la città più popolosa e dinamica del Veneto, tra le poche a livello nazionale in cui si registra una sostanziale crescita demografica, in netta controtendenza. Se da un lato l’aumento della popolazione colloca Verona in una posizione di rilievo, dall’altro viene da porsi un interrogativo strategico: come progettare il futuro per la città, il territorio e i suoi abitanti? E qual è il ruolo che le costruzioni possono avere in uno scenario che richiede un cambio di paradigma improntato alla sostenibilità ambientale?
Se ne è discusso all’Assemblea Generale delle Imprese Associate dell’Associazione Costruttori Edili, nell’ambito della quale è stato presentato lo studio “Verona 2040 – Scenari strategici per lo sviluppo di Verona e del suo territorio”, commissionato da ANCE Verona e Confindustria Verona al Cresme, proprio con l’obiettivo di fornire una visione di sviluppo di lungo termine, che consenta alla Politica e alle imprese di programmare le rispettive attività in modo coerente e condiviso. Una fotografia del presente che fornisce molte informazioni per capire meglio in che direzione andare secondo una logica del fare sistema.
Ad aprire l’Assemblea pubblica nella sede di Rocca Sveva a Soave è stato il presidente di Ance Verona, geom. Carlo Trestini. In sala erano presenti anche il Presidente nazionale Gabriele Buia, il presidente di ANCE Veneto, Paolo Ghiotti, e i presidenti delle territorialità provinciali Antonio Olivotto (ANCE Belluno), Alessandro Gerotto (ANCE Padova), Alex Saggia (ANCE Rovigo) e Paola Carron (Ance Treviso).
“Siamo in una fase di forte rilancio. – ha tenuto a sottolineare Carlo Trestini, presidente di ANCE Verona – Il comparto abitativo sta crescendo addirittura del 14%. Quello che non è stato fatto in quarant’anni lo stiamo facendo ora: innovazione, ricerca, introduzione di tecniche nuove che stanno rivoluzionando il settore delle costruzioni. Ed è per questo che è importante fare cultura e appropriarsi di un nuovo modello di gestione delle imprese. Il sistema Verona, come si vede dai numeri analizzati, sta rispondendo bene. Noi però dobbiamo crescere anche come rete di imprese, consolidare la capacità finanziaria. Più della metà dei miliardi destinati al Recovery Fund riguardano il mondo dell’edilizia. Dobbiamo saperli usare bene”.
“Nel 2021 siamo il primo settore che ha grande capacità di rilancio. – ha ribadito Gabriele Buia, presidente di ANCE Nazionale – La sfida che adesso dobbiamo vincere è quella sulle città. Dobbiamo concentrarci sulla rigenerazione urbana, superando alcuni tabù. Mancano ancora norme adeguate per ricostruire nei contesti urbani”.
L’Assemblea è stata anche occasione per premiare, per i 50 anni di attività, le imprese “Crestanello Lucio & C. Snc” e “Campagnola Geom. Giorgio Srl”.
Secondo quanto riportato dall’Associazione, dopo un drammatico 2020 all’insegna della crisi pandemica che ha portato a un blocco sostanziale dei cantieri e delle costruzioni, si stima che nel 2021 il settore sarà interessato da una crescita del +8,6% dei livelli produttivi, trainato principalmente dal comparto del recupero abitativo (+14%) e da una graduale ripresa dell’attività sia nell’ambito non residenziale privato (+5%) sia in quello pubblico (+7,7%).