Il presidente federale Cristiano Dagnoni è intervenuto al Palazzetto dello Sport di Valeggio alla Festa del Ciclismo veronese, giunta alla 37^ edizione, per “rendere onore al ciclismo veronese, un’eccellenza, a cominciare dal “Profeta”, Elia Viviani che sa parlare ai ragazzini e infondere loro la grande passione per il ciclismo con grande professionalità”. Sottolinea che “il ciclismo veronese sta sempre avendo nuove risorse perché non perde l’occasione di sensibilizzare le amministrazioni locali”. Ricordando che “il ciclismo ha più del doppio dei praticanti del calcio”, Dagnoni osserva: “Le amministrazioni comunali devono prestare attenzione a un’impiantistica dedicata, sempre più necessaria per garantire ai nostri giovani, ma anche agli amatori, sicurezza negli allenamenti. Si tratta di interventi che assumono un grande grande valore sociale”.
Nella sua relazione di fine anno, il presidente provinciale Diego Zoccatelli ha fatto presente che Verona, presente in tutte le discipline del ciclismo, ha un numero di tesserati che si aggira sempre sulle 3600 unità. Da alcuni episodi vissuti nel corso della stagione dice che “genitori ossessionanti e persone ossessive non servono al nostro movimento” e sottolinea che “è facile essere ciclisti, ben diverso essere corridori” e che “è facile essere appassionati di ciclismo, ben diverso essere dirigenti”. E spiega l’introduzione di nuovi premi nel ricordo di dirigenti che, con il loro cuore, hanno fatto scuola, lasciando un segno e un testamento sportivo che va rispettato e ringrazia i tanti sponsor amici che consentono lo sviluppo di un’intensa attività su strada, in pista, in bmx, mountain bike e handbike.
Il presidente regionale Sandro Checchin sottolinea che Verona “ha capacità organizzativa, persegue l’inclusione sociale, ha il sostegno delle amministrazioni” e ringrazia Zoccatelli “per aver detto che è, più che mai, il momento di unire e non dividere”.