“Il caso-Genoa? Facile da prevedere” Il prof. Castellacci, ex medico della Nazionale: "Il calcio non è diverso da altri settori..."

Il professore Enrico Castellacci, presidente di LAMICA (associazione medici calcistici italiani), ex responsabile staff sanitario della Nazionale Italiana (ha vinto il Mondiale nel 2006), affronta il problema Covid nel calcio: “Il caso Genoa è scioccante solo perchè parliamo di calcio. Purtroppo i focolai in Italia sono emersi in vari ambienti di lavoro, difficile che il calcio rifuggisse a questa ipotesi. Indubbiamente passare in due giorni da 2 a 14 positivi impressiona, ma questo ci conferma che il tampone va fatto almeno 72 ore dopo il contatto con l’eventuale positivo, per avere risposte certe. Il Napoli rischia? Ovviamente sì, anche se stavano all’aperto i contatti ci sono stati. E più che il primo tampone, sarà importante il secondo tampone, quello di venerdì, per capire se c’è stato davvero contagio. Rinvio prossime partite di Napoli e Genoa? In Italia non c’è una regola prestabilita per giocare le partite in caso di una o più positività come in altri paesi dove è necessario che ci sia un numero minimo di calciatori “sani” per disputare una gara. Delle due l’una: o la Figc si allinea alle direttive dell’Uefa che prevede un minimo di 13 calciatori negativi per giocare, oppure decide d’imperio di rinviare. Cosa che potrebbe accadere per Genoa-Torino, non so se anche per Juve-Napoli: per questo match aspettiamo l’esito dei tamponi per i calciatori del Napoli. Serie A a rischio? Non è facile dirlo: che il Covid 19 fosse pericoloso e imprevedibile era risaputo, ma non è il caso di passare
da un estremo ad un altro, considerando prima superata la fase a rischio e ora pensando allo stop assoluto. Di certo credo che il CTS e la FIGC abbiano allargato forse troppo presto le maglie, comprensibilmente per carità, perchè tutti vogliamo “normalizzarci”, ma ora vanno ristrette. Tutto va affrontato con razionalità e serenità. Da protocollo nuovo adesso è previsto un solo tampone entro 48 ore dalla disputa della gara: penso non sia una modalità adeguata, tornerei ad almeno due tamponi a settimana, uno ogni 4 giorni. La sicurezza – ha concluso Castellacci – viene sempre prima di qualsiasi discorso economico”.

E’ intervenuto sulla questione anche il virologo Massimo Galli, responsabile delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano: “Se tutti i test erano negativi un paio di giorni fa e ora sono positivi, qualche dubbio c’è”, ma poi cerca anche di calmare gli animi: “È capitato in questi mesi di vedere un’epidemia di positività che poi non si è rivelata tale. Non fasciamoci la testa per un nuovo blocco”.