Il super cash back non deve trasformarsi in slot machine: lo affermano in una nota congiunta delle rispettive associazioni Nicola Baldo, presidente della sezione commercio di Confcommercio Verona e Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Verona.
Il riferimento è al fenomeno sempre più diffuso delle operazioni multiple negli impianti di carburante per aumentare il numero di transazioni e salire nella graduatoria che al 30 giugno premierà i primi 100mila utilizzatori della classifica nazionale con 1.500,00 euro di rimborso aggiuntivo, oltre al 10% stabilito per il normale cash back.
“Ho visto automobilisti effettuare cinque-dieci operazioni da 15-20 centesimi o poco più nell’arco di una manciata di minuti” spiega Baldo. “questo si traduce in un costo aggiuntivo, in termini di commissioni, per i gestori degli impianti stradali e fa passare un messaggio diseducativo: quello che i furbetti hanno più possibilità di essere premiati”.
Alcuni istituti bancari non fanno pagare le commissioni sotto i 10,00 euro di spesa, altri adottano una tariffa ridotta sotto i 30,00 euro, altri ancora non applicano agevolazioni per le imprese commerciali, che quindi soffrono di più i micro acquisti.
“Serve una misura correttiva che impedisca questo tipo di comportamenti – aggiunge Cecchinato – che snaturano la finalità dello strumento a danno di chi opera correttamente. Nell’interesse generale dei consumatori chiederemo una modifica del regolamento per garantire l’equità dello strumento. Ricordiamo che il condivisibile obbiettivo del cash back e del super cash back deve rimanere quello di incentivare l’uso della moneta elettronica e non certo quello di avviare competizioni che nulla hanno a che fare con gli scopi dell’iniziativa”.