Da martedì 17 a giovedì 19 settembre alle 21, sul palco del Teatro Camploy torna Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare con regia di Roberto Totola.
Lo spettacolo, prodotto da Punto in Movimento/Shiftingpoint, propone un’opera scoppiettante, capace di suscitare emozioni e meraviglia, una commedia immersa in un’atmosfera fantastica e affascinante che si inserisce nella trilogia shakespeariana della compagnia dopo La Dodicesima Notte e Molto Rumore per Nulla, rappresentate nelle scorse edizioni.
Sogno di una notte di mezza estate, scritta intorno al 1595, è la più famosa tra le opere ad argomento comico di William Shakespeare e al suo interno vengono affrontate le tematiche della magia e del sogno. La magia cioè l’amore, che con il suo potere riesce a risolvere ogni cosa, simboleggiata dal succo del fiore magico che agisce proprio sugli occhi; è con gli occhi che ci s’innamora per la prima volta scrutando l’oggetto del proprio amore; e il sogno, per spiegare avvenimenti che appaiono strani e difficili da comprendere. Tutto il racconto è pervaso dalla presenza di magia e personaggi fantastici. Shakespeare utilizza parallelismi, giochi di parole e illusioni classiche, intrecciando tra loro tre mondi diversi caratterizzati da linguaggi diversi: il mondo delle fate, il mondo degli amanti, e il mondo degli artigiani ateniesi.
“Quello che ho ricercato, assieme al nutrito gruppo di attori – dice Totola – è il lavoro sull’inconscio che Shakespeare suggerisce attraverso i suoi versi. Dalla razionalità delle regole rigide e dei doveri della famiglia e della società alla libertà della dimensione onirica, ribelle, tragicomica e grottesca. La particolarità che ha contraddistinto questo nostro lavoro è l’illuminazione che viene utilizzata direttamente in scena dagli stessi attori, i quali muovono i fari seguendo gli spostamenti per esaltare maggiormente i particolari delle figure dei personaggi ed isolarne le sfumature (il viso, la silhouette) per dare maggiormente forza alla parola, esaltandone la ricerca sull’inconscio. Ne risulta un meccanismo quasi cinematografico dove, dipingendo con la luce o essendone dipinto, l’attore è al tempo stesso interprete diretto ed indiretto della commedia. La produzione – spiega ancora Totola – vede anche la realizzazione del progetto Diversità integrata e Spettacolo, attuato da 15 anni in collaborazione con AIAS-Associazione Italiana Assistenza Spastici della Provincia di Verona, attraverso la partecipazione di persone con disabilità alle produzioni di teatro e cinema e il loro inserimento da protagonisti alla realizzazione di messe in scena che esplorano e osservano sia il valore artistico del percorso che quello dell’integrazione sociale di cui sono promotrici.”
Cast: Alessandro Giacomelli (Teseo, Oberon); Isabella Rossi (Ippolita, Titania); Enrico Totola (Puck O Robin Goodfellow); Arianna De Pace (Fiordipisello, Ragnatelo, Senape, Bruscolo); Roberto Totola (Demetrio); Marina Furlani (Elena); Edoardo Brugnara (Lisandro); Giulia Gurzoni e Chiara Sirignano (Ermia); Tancredi Zanardi (Bottom); Franco Manzini (Egeo, Pietro Zeppa); Bhavesh Verona (Tassello); Alfredo Cunego (Zufolo); Massimiliano Mirizzi (Roberto Fuso); Alessandro Panozzo (Beccuccio); Daniele Garofoli (giovinetto rapito). Assistente alla regia: Marina Furlani; musiche di Bob Dylan; elaborazione, traduzione e riduzione del testo: Marina Furlani; costumi: Isabella Rossi; disegno luci: Roberto Totola; tecnico luci e audio: Marco Di Marzo; allestimento, costumi, effetti, trucco e parrucco a cura di Punto in Movimento/Shiftingpoint