A poco più di tre settimane dall’inizio del campionato l’Hellas Verona di Marco Baroni rimane un cantiere aperto. Non si tratta, tuttavia, di una situazione isolata. Sono oramai passati i tempi in cui in ritiro ci andava la squadra che poi avrebbe cominciato il campionato. Salvo, poi, la possibilità di qualche piccolo correttivo – laddove se ne fosse presentata l’occasione – durante il mercato di riparazione di novembre. Ora tutto è tremendamente diverso. Ogni squadra parte per il ritiro precampionato con un organico che il più delle volte non è nemmeno lontano parente di quello che un tecnico si ritrova ad avere tra le mani ai nastri di partenza. Le due settimane di lavoro, spesso in alta montagna, diventano pertanto un continua via via di gente che va e gente che viene.
Detto questo e preso atto dell’attuale contesto, iniziamo a guardare in casa gialloblù dove, come è naturale che sia, la situazione è proprio quella sopra descritta. Con l’aggravante – si fa per dire – di un tecnico nuovo (Marco Baroni), portatore di un’idea tattica fondata su basi differenti rispetto a quelle viste negli ultimi anni sotto le gestioni Juric, Tudor e della coppia Zaffaroni/Bocchetti. La novità più importante riguarda la linea difensiva che quest’anno tornerà a essere composta da quattro difensori. Al momento l’unico certo di rimanere è Magnani, con Coppola e Dawidowicz in subordine. Il titolare naturale sarebbe Hien ma lo svedese difficilmente rimarrà a Verona. La sua probabile cessione, tuttavia, genererà un’importante plusvalenza. A Sogliano l’onere di saperla reinvestire in maniera adeguata.
La situazione più critica investe il centrocampo, già orfano di Veloso – lasciato andare per sopraggiunti limiti di età – e di Sulemana, forse con troppa fretta ceduto al Cagliari. Con le valigie in mano c’è anche lo scozzese Doig mentre Hongla, dato per sicuro partente, sembra essere riuscito ad attirare le attenzioni di Baroni che potrebbe decidere alla fine di puntare su di lui. Con Duda reduce da un’infortunio e Faraoni in orbita Napoli, diventa fondamentale non sbagliare alcuna mossa per non ritrovarsi “zoppi” nella zona nevralgica del campo.
Infine l’attacco, lo scorso anno, vero anello debole di una stagione altamente tribolata. Gli innesti di Mboula e Saponara hanno alzato il tasso tecnico del reparto offensivo ma ora serve trovare l’uomo gol. Djuric da solo non può bastare mentre Henry, reduce da sei mesi di stop, rimane un’incognita. Da diversi giorni circola il nome di Federico Bonazzoli, in uscita dalla Salernitana alla quale potrebbe essere proposto in scambio lo slovacco Duda, ma per ora siamo ancora nel campo delle ipotesi.
Tutto rimane nelle mani di Sogliano il quale deve cercare di trovare le migliori soluzioni in un contesto societario che impone di vendere prima di acquistare. Regola sacra in casa Setti ma fondamentale per non perdere di vista il prezioso equilibrio di bilancio. L’auspicio è quello di arrivare alla gara di esordio con l’Empoli con un buon semilavorato, confidando poi negli affari, o presunti tali, che come consuetudine saltano fuori durante gli ultimi giorni di mercato. L’importante è non sbagliare o quanto meno, farlo nel minor modo possibile.
Enrico Brigi