Accelerare la decarbonizzazione delle costruzioni in tutte le fasi, a partire dalla scelta dei materiali più sostenibili per l’ambiente, è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050; ed è l’unica strada da percorrere per riqualificare il patrimonio edilizio esistente e ripensare ad una nuova edilizia, che non sia più un pericolo per l’ambiente, per il consumo di suolo e di energia, ma che diventi un’opportunità per la rigenerazione urbana, per migliorare l’efficienza energetica e contrastare la crisi climatica.
Le stime di Green Building Council parlano chiaro: oltre il 50% delle emissioni totali di carbonio di tutte le nuove costruzioni globali tra il 2020 e il 2050 saranno dovute al carbonio incorporato, cioè ai materiali e alla fase di costruzione (o ristrutturazione) degli edifici.
Secondo il Rapporto Cave 2021 di Legambiente (in cui Fassa Bortolo è citata tra le “buone pratiche”) sono 4.168 cave autorizzate, 14.141 dismesse o abbandonate e 29 milioni i metri cubi di sabbia e ghiaia estratti all’anno a cui si aggiungono 26,8 milioni di metri cubi di calcare e 6,2 milioni di metri cubi di pietre ornamentali, materiali largamente impiegati nel settore edilizi.
Alla luce di questo Legambiente dedica al tema del restauro sostenibile la tredicesima tappa della campagna “I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII congresso nazionale” che torna in Veneto, per raccontare l’esperienza innovativa di Fassa Bortolo, azienda leader in Italia e a livello internazionale nello sviluppo di materiali all’avanguardia per l’evoluzione dell’edilizia in chiave green. La tappa, iniziata ieri con la visita allo stabilimento di Spresiano e Centro di Ricerche Fassa I-Lab (in provincia di Treviso), si conclude oggi con la conferenza stampa e con la visita dello stabilimento di Ceraino di Dolcé. Uno stabilimento emblematico dal punto di vista dell’economia circolare che, a seguito di un intervento di revamping impiantistico, tecnologico e gestionale, è alimentato al 100% da polverino di legno, con un conseguente azzeramento della componente CO2 da combustibile di origine fossile. L’intervento ha visto inoltre la riduzione dell’immissione di rumore, la regimazione delle acque piovane, la riduzione dei livelli di emissione, comportando di fatto l’allineamento alle migliori tecnologie disponibili in ambito ambientale oggi vigenti in Europa.
Un esempio di innovazione in edilizia è rappresentato dalla linea di prodotti Novantica, sviluppati dal Centro Ricerche Fassa I-Lab, completamente privi di cemento e che sfruttano la proprietà della calce aerea in combinazione con materiali pozzolanici, che rispondono all’esigenza di ecocompatibilità e tutela dell’ambiente.