Il calendario pesa sul turismo. Segno meno con la Pasqua che cade tardi Nonostante le forti incertezze che persistono sul piano economico, il bilancio occupazionale del primo trimestre 2025 si conferma positivo. Il posticipo al mese sucessivo dell’avvio della stagione vacanziera fa registrare una flessione consistente

di Claconvr

Nei primi tre mesi del 2025 il bilancio del mercato del lavoro in Veneto risulta positivo per +21.300 posti di lavoro dipendente, un risultato inferiore rispetto a quello dello scorso anno (+28.700) anche per gli effetti del calendario. Ad incidere è infatti il risultato del mese di marzo, che ha registrato un marcato calo delle assunzioni (-11%) anche e soprattutto per il posticipo al mese successivo dell’avvio della stagione turistica, che in molte località coincide con le festività pasquali che quest’anno cadono più tardi rispetto al 2024. La domanda di lavoro si conferma quindi in calo anche nell’intero trimestre (-5%), mentre le cessazioni risultano stabili per effetto dell’aumento di quelle per fine termine (+17%) e della diminuzione delle altre cause, quali dimissioni e licenziamenti individuali. Il calo delle assunzioni interessa soprattutto le donne (-9%), i cittadini italiani e i lavoratori delle fasce di età centrali (30-54 anni). L’incidenza del part time sul totale delle assunzioni rimane elevata, ma nell’ultimo mese segna una leggera riduzione rispetto al 2024 e si attesta al 33%. La rilevanza degli effetti del calendario si riflette anche nei dati contrattuali, territoriali e settoriali. I contratti a tempo determinato, particolarmenti diffusi nel settore turistico, si sono quasi dimezzati rispetto allo scorso anno, mentre quelli a tempo indeterminato (+11.600) sono in aumento proprio per l’incremento delle trasformazioni da contratti a termine e la contestuale riduzione delle cessazioni. Prosegue la contrazione dell’apprendistato (-240) per via della diminuzione delle attivazioni (-9%). Le province che hanno maggiormente risentito degli effetti del calendario, soprattutto nell’ultimo mese, sono quelle a prevalente vocazione turistica, come Verona (-20%) e Venezia (-12%). Il saldo trimestrale è positivo ovunque, tranne che a Belluno (-1.308) dove è tradizionalmente negativo per gli effetti della stagionalità, ma in ridimensionamento rispetto all’analogo periodo del 2024. Il bilancio occupazionale è positivo per tutti i tre marco-settori, ma se l’industria conferma i recenti segnali di ripresa con un bilancio superiore a quello del 2024 (+6.400 posizioni lavorative dipendenti), agricoltura e, soprattutto, servizi sono lontani dai risultati conseguiti lo scorso anno. Il terziario, in particolare, risente della flessione del turismo, che complice gli effetti del calendario registra un saldo quasi dimezzato e una diminuzione delle assunzioni pari al -12%. Rallentamenti si segnalano anche nel commercio, nella logistica e nei servizi di pulizia. Nel comparto industriale il risultato del trimestre si lega all’andamento positivo dell’edilizia (+3.000 posti di lavoro e +2% delle assunzioni) e del metalmeccanico (+2.000 posizioni, ma assunzioni in flessione), mentre il made in italy è stabile per effetto dell’andamento opposto dei diversi comparti: quello positivo di industria alimentare e legno-mobilio, e quello negativo di tessile-abbigliamento e occhialeria. In ripresa anche il comparto dell’automotive, che dopo una chiusura d’anno con una significativa perdita di posizioni di lavoro, nei primi tre mesi del 2025 mostra un bilancio nuovamente positivo, seppure legato ai movimenti occupazionali di poche aziende. L’industria mostra comunque una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali, anche per effetto dell’elevato ricorso alla Cassa integrazione ordinaria e straordinaria.