l Bridge Film Festival torna ad animare la città e per l’occasione si espande in tre luoghi iconici del quartiere Filippini.
Ad ospitarlo saranno infatti la storica e affascinante antica Dogana di fiume, sede del Canoa Club, la magnificente antica Dogana di terra, sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, e l’ex Macello, oggi in gestione a Coldiretti.
Il file rouge è la frase ‘Wait a Minute. YouAin’t Heard NothingYet’, pronunciata per la prima volta nel film ‘Il cantante di jazz’ di Alan Crosland del 1927.
La decima edizione del Bridge Film Festival ha infatti scelto di dedicare le sue proiezioni e i suoi eventi a una specifica riflessione sul ruolo del sonoro nel cinema, attraversando il tema in maniera trasversale, grazie a performance e film, tutti usciti tra il 2022 e il 2023.
“Un’attività che è iniziata piano piano, spontaneamente, che ha continuato ad essere alimentata dall’amore e dell’interesse per il cinema e la volontà di sperimentare nuovi linguaggi – ha spiegato l’assessora alla Cultura Marta Ugolini –. Oggi, dopo dieci anni, ci ritroviamo un festival interessante, realizzato in tre luoghi particolari, tutti nel quartiere dei Filippini, che ci portano oltre ai luoghi classici del centro storico, come una sorta di invito a scoprire un’altra parte della città. Sono la dogana di Fiume e di Terra e l’ex Macello, che si aprono per accogliere la cultura e portarla oltre agli spazi normalmente deputati, come teatri e cinema”.
L’evento è realizzato grazie al patrocinio e al sostegno del Comune di Verona, della Regione Veneto e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. E’ inoltre sostenuto dalla Veneto Film Commission, Valpolicella Benaco Banca, Pzzeria Leon D’oro, Birrificio Mastro Matto, Kosmos, Coldiretti Verona e Verona Lodge.
Il Festival è stato presentato dall’assessore alla Cultura Marta Ugolini insieme alla direttrice artistica del Festival Ginevra Gadioli. Presenti la responsabile volontari e giuria universitaria Valeria Tonolli, Luigi Turri del Dipartimento Culture e civiltà dell’Università degli Studi di Verona, il presidente di Canoa Club Verona Luigi Spellini, il rappresentante della Soprintendenza Gabriella Bologna, il direttore artistico del Circolo del Cinema Francesco Lughezzani e il consigliere in Valpolicella Benaco Banca Matteo Piancastelli.
“Siamo molto contenti di festeggiare il decimo compleanno con un programma così ricco, messo insieme dalla collaborazione di tante realtà virtuose veronesi – ha commentato Ginevra Gadioli –. Arrivare al decimo anno, e farlo aggiungendo sempre un tassello in più, significa aver raggiunto un traguardo. E questo l’abbiamo raggiunto grazie alla collaborazione di tante persone che credono nel Bridge e nel suo ruolo per la cultura a Verona”.
“Condividiamo la volontà di condividere attività culturali con la città, che ospitiamo e promuoviamo – ha spiegato Luigi Spellini –. Con il Festival c’è una lunga consuetudine che ci permette di dire di essere un partner strutturato, che mette a disposizione un luogo che non è solo uno spazio ma il senso di quella dogana/confine in cui si trovano nuovi linguaggi, come ben sa rappresentare il cinema, creatore di nuove prospettive, che è riuscito a sopravvivere a televisione e a internet”.