«Il nuovo “book” elettorale di Zaia, intitolato “L’impegno continua” e arrivato a Verona in questi giorni, sembra un depliant turistico. Il problema è che Zaia non è un promoter ma il presidente di Regione che al territorio veronese ha promesso opere pubbliche di cui ancora aspettiamo traccia. E così la nostra provincia, citata giusto cinque volte in trenta pagine di “book”, è usata soltanto come sfondo da cartolina».
Lo afferma Giandomenico Allegri, candidato consigliere Pd alle regionali, che il libretto del presidente della Regione «ricorda soltanto a parole quel gioco della Settimana Enigmistica in cui bisogna trovare la differenza tra due immagini: ci sono i ritratti del nostro territorio ma non c’è la versione ideale di quel territorio come ci è stata raccontata da Zaia».
Si domanda Allegri: «Dov’è la variante alla Statale 12? Cosa ne è della strada regionale 10? Quando vedremo la Grezzanella di Villafranca ossia l’unica tangenziale italiana che finisce in centro paese? Che fine ha fatto la famosa “cura del ferro” visto e considerato che la linea Verona-Rovigo, tra le dieci peggiori d’Italia secondo Legambiente, va ancora a diesel? In quale soffitta è stata liquidata la metropolitana di superficie tra Peschiera e San Bonifacio e tra Domegliara e Legnago, un progetto degli anni 2000? E com’è possibile che nell’elenco di promesse non ci sia quel lago di Garda che intercetta quasi il 75% del flusso turistico della nostra provincia?».
Secondo Allegri, «il problema non è soltanto che Zaia parli della cerimonia delle Olimpiadi invernali in Arena come di un’opera, quando l’unica opera vera e propria che poteva legarsi ai Giochi era il collegamento ferroviario tra la stazione di Porta Nuova e l’aeroporto Catullo». Il fatto è che «allo stato attuale gli unici atti politici concreti nonché gli unici fondi per opere “veronesi” sono arrivati dal Governo del Pd: questa è la verità e Zaia lo sa bene”.