Non accenna a placarsi la polemica per gli autotrasportatori costretti a lunghe code al Brennero.
“I valichi alpini che immettono nel Tirolo austriaco (Brennero, Passo Resia e San Candido Versciaco/Prato alla Drava) sono corridoi strategici per l’economia europea e questi nuovi controlli alle frontiere, dallo sgradevole sapore pre-Unione Europea ‘anni Ottanta’, stanno rallentando il trasporto merci e l’economia – afferma Paolo Brandellero, Presidente di Confartigianato Trasporti Verona –. Va chiarito il meccanismo che, purtroppo, fa sorgere il sospetto essere studiato per mettere in atto una sorta di scaricabarile. La Baviera chiude ai flussi provenienti o che transitano dal Tirolo, considerato regione ad alto rischio Covid, quindi quest’ultimo, per evitare che le ripercussioni sul traffico, sugli incolonnamenti di veicoli e, perché no, anche sull’inquinamento, giustificazione sempre presente nelle motivazioni addotte dal land austriaco, coinvolgano il proprio territorio, scarica tutto sull’Italia, spostando i controlli al Brennero. Uno scaricabarile delle regioni mentre gli stati centrali stanno a guardare, un esempio di autonomia economicamente devastante. Inoltre, vorremmo sapere cosa accade nell’eventualità in cui, ai punti tampone al confine, un autista risulti positivo: viene preso in carico dalla sanità locale? Abbandona il mezzo? E dove lo mette? Comprendiamo le preoccupazioni di tutti sul fronte sanitario, ma questo modo di operare, che si concretizza nel ‘mors tua vita mea’ da parte di regioni o di porzioni di Paesi membri della stessa Unione Europea, deve finire! Non dimentichiamo, infatti, al di là dell’emergenza sanitaria contingente, le restrizioni alla circolazione dei mezzi pesanti che da anni il Land del Tirolo introduce a danno dell’economia italiana”.
“Vediamo tali misure nazionali in completo disprezzo dei principi ragionevoli delle Green Lanes e delle raccomandazioni adottate dal Consiglio dell’UE”, è la conclusione dell’associazione europea degli autotrasportatori UETR.
“Confartigianato è già intervenuta presso i Ministeri italiani competenti – conclude Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, ed ora anche l’Associazione europea degli autotrasportatori ha invitato la Commissione ed il Parlamento europei ad intraprendere un’azione decisa e garantire che le ‘linee verdi’ siano pienamente rispettate, non richiedendo test per i lavoratori dei trasporti. Qui non si tratta di tutelare solo il lavoro delle oltre 1.400 imprese di autotrasporto del nostro territorio, ma di difendere l’intera economia italiana. Il Brennero, secondo gli ultimi dati disponibili al 2019, è il primo valico alpino per trasporto di merci su strada, con 38,8 milioni di tonnellate, un quarto (25,3%) delle merci che passano per i 15 valichi alpini, per un valore di più di 90 miliardi di euro, che rappresentano un quinto (20%) del made in Italy manifatturiero e pari al 5,1% del PIL. La direttrice del Brennero viene utilizzata per il trasporto dei prodotti del made in Italy verso l’Austria e altri sei paesi europei quali Germania, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia. Un valico strategico e vitale quindi, non un semplice problema di viabilità”.