Un piccolo mistero. Una domanda che tutti si pongono da un po’ di tempo a questa parte: dov’è finito Manassero? il golden boy del golf, fuoriclasse precoce, capace di autentiche imprese in età giovanissima, da qualche tempo non dà più notizie di sè.
Nei grandi tornei non c’è. Quando c’è, spesso (e non volentieri) non supera il “taglio”. Su di lui, com’è ovvio in questi casi, si sprecano le voci: “ha perso la fame”; oppure “non ha più voglia”; o ancora, “…s’è imborghesito”. Aggiungete quello che volete, s’è detto di tutto, anche se il mondo del golf “gioca in difesa” del suo campione.
Sia come sia, la realtà oggi impone alcune riflessioni: 6 anni e mezzo fa, Matteo Manassero vinceva il suo quarto grande torneo, il BMW PGA Championship, sul campo di Wentwoth Club, più giovane vincitore della storia.
In quel momento, Matteo era uno dei più forti giocatori al mondo, destinato, tutti avrebbero scommesso, a frantumare ogni record.
Da allora, un black out che sembra francamente inspiegabile. Manassero da allora ha infilato una serie di risultati negativi che l’hanno fatto precipitare nella “buca” dell’anonimato. Perchè? A volte, è difficile arrivare, ma è più difficile restare, a certi livelli. Dove servono equilibrio, maturità, umiltà.
l successo, a volte, è un vortice che ti “ubriaca”, che ti fa perdere la dimensione. Di sicuro, il talento non può essere finito. E il tempo gioca a favore di Manassero. Matteo, se ci sei, è l’ora…