Torna a Veronafiere i prossimi 13 e 14 ottobre l’appuntamento con B/Open, rassegna b2b dedicata al bio-food e giunta alla terza edizione. Veronafiere si conferma così piattaforma internazionale per un settore in continua espansione (e che per l’Italia vale oltre 4,6 miliardi di euro), in linea con le esigenze di consumatori sempre più attenti alla sostenibilità e con politiche comunitarie che ne sostengono la crescita. Verrà confermata la formula di due giorni “chiavi in mano”, che rafforza l’identità di manifestazione b2b, con l’opportunità di valorizzare al massimo le certificazioni richieste come condizione di partecipazione. B/Open anche per la sua terza edizione sarà un momento, come richiesto dagli operatori per confrontarsi con professionisti italiani ed esteri altamente selezionati e visti i risultati lusinghieri dell’ultima edizione del 9 e 10 novembre 2021. Per il biologico si sta affacciando una nuova era, con la consapevolezza che la crescita del comparto non dovrà limitarsi ad una maggiore produzione, connessa all’obiettivo del Green Deal e delle strategie From Farm to Fork e Biodiversity di raggiungere una superficie agricola utile dedicata al bio del 25% in tutta Europa entro il 2030. l futuro del modello “organic” dovrà abbracciare in maniera più ampia le richieste di sostenibilità da parte dei consumatori e contribuire a sviluppare un approccio integrato fra produttori, trasformatori, distributori, acquirenti per ridurre al massimo gli sprechi, incentivare politiche di consumo di corto e medio raggio, promuovere una sostenibilità che sia innanzitutto economica, ma allo stesso tempo in grado di tutelare l’ambiente, l’occupazione e le comunità rurali. Il biologico, in particolare, è ritenuto uno strumento utile per contrastare i cambiamenti climatici, ridurre l’impatto ambientale e accompagnare in maniera efficace il percorso verso la neutralità climatica, che l’Unione europea intende raggiungere entro il 2050. Anche la riforma della Politica agricola comune 2023-2027, che entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio, sostiene con misure specifiche le filiere del biologico con risorse intorno ai 450 milioni di euro all’anno fra sviluppo rurale ed eco-schemi, a conferma che, se gestite con equilibrio, le prospettive di crescita assicureranno una maggiore produzione e una più ampia diffusione dei prodotti “organic” nella dieta alimentare degli italiani e degli europei.