Anche il Banco Alimentare del Veneto non si ferma per dare il proprio aiuto: proseguono infatti con grande fervore tutte le iniziative di beneficenza che l’Associazione porta avanti da anni e rivolte ai più bisognosi, che in questo periodo sono aumentate. Un numero sempre più grande di famiglie, infatti, ha chiesto sostegno alle organizzazioni di volontariato che forniscono cibo e beni di prima necessità, organizzazioni che si appoggiano al Banco Alimentare.
“Lavoriamo quotidianamente con tutte le altre associazioni in una situazione di grave emergenza” afferma la presidente Adele Biondani. “Siamo in carenza di volontari, perché i nostri collaboratori sono spesso pensionati che per ovvi motivi adesso non possono più muoversi da casa. Ma nonostante questo siamo in costante contatto con tutte le istituzioni, la Regione, i comuni, la Protez Civile e la Croce Rossa per garantire una capillare copertura su tutto il territorio”.
Nei mesi scorsi infatti, sono state distribuite 6200 tonnellate di prodotti a più di 100000 persone in Veneto, persone che devono nutrirsi e che non hanno risorse sufficienti per poterlo fare. “Noi continuiamo a lavorare, ma vogliamo fare un appello alle istituzioni per avere un sostegno economico, perché la nostra associazione ha dovuto affrontare molte spese non programmate per sanificare gli ambienti, per fornire adeguate protezioni sanitarie e implementare il servizio. Lavorare nel volontariato in questo periodo e con tutte le restrizioni non è affatto semplice.”
Il Banco Alimentare si occupa infatti di recuperare prodotti di supermercati o magazzini di stoccaggio non più commercializzabili, che però sono ancora perfettamente commestibili. Alcuni beni vengono anche donati al Banco in beneficenza da grandi aziende nazionali. Questi prodotti poi vengono donati agli enti che aiutano le persone bisognose, distribuendoli a chi ne fa richiesta.
“Ultimamente c’è stato un grande aumento di domande a causa del coronavirus, e prevediamo un ulteriore 20% in più di persone da aiutare nei prossimi mesi. Per questo abbiamo bisogno di fondi. Il nostro lavoro però sarebbe inutile senza il resto delle associazioni che collaborano con noi” conclude Biondani. “Abbiamo una rete ben solida e costruita nel tempo: e tale sodalizio, in un momento come questo, è molto più forte.
Valentina Farina