Il Bacanal del Gnoco pensa all’Unesco La targa apposta all’ingresso della sede è solo l’inizio di un progetto più ambizioso

Da oggi il Comitato carnevale Bacanal del Gnoco è punto di riferimento delle Maschere del Veneto. Un riconoscimento a ciò che il Carnevale veronese rappresenta per la tradizione veronese e che trova nel Papà del Gnoco la sua massima espressione.
La targa che da oggi è fieramente apposta all’ingresso della sede del Comitato Carnevale Bacanal del Gnoco a Porta Palio, è solo l’inizio di un progetto ben più ambizioso, che punta al riconoscimento delle Maschere italiane a Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco.
Un obiettivo a cui il Centro nazionale di coordinamento delle Maschere italiane sta già lavorando da qualche anno, coinvolgendo le regioni e i comuni dove la tradizione del Carnevale fa parte integrante del tessuto sociale e culturale della comunità.
Verona non poteva certo mancare, tanto da rappresentare tutto il Veneto in questa nuova avventura, che oggi inizia contemporaneamente in altre 12 regioni, dalla Valle d’Aosta alla Sardegna. Il primo risultato da portare a casa è la realizzazione di un Registro di tutte le Maschere italiane, strumento fondamentale per iniziare la corsa verso l’Unesco.
Questa mattina l’inaugurazione ufficiale della sede regionale, avvenuta tra i colori delle Maschere veronesi oltre che delle autorità cittadine. Insieme al sindaco Federico Sboarina c’erano il vice presidente della Provincia David Di Michele, il consigliere regionale Alberto Bozza, l’abate di San Zeno monsignor Gianni Ballarini, i componenti del Comitato Carnevale del Bacanal del Gnoco, oltre naturalmente al padrone di casa, il presidente del Comitato Valerio Corradi, che è anche vicepresidente del Centro nazionale di coordinamento Maschere italiane, insieme ad Andrea Bastianelli, il 491° Papà del Gnoco.