«Lockdown? In Veneto non c’è: ho l’impressione che almeno il 60 per cento delle aziende abbia già riaperto, mi sa che molti hanno ripreso le attività, bisogna mettere in sicurezza i lavoratori. Io continuo a dire al governo di togliere l’ordinanza di confisca del materiale sanitario, altrimenti nessun imprenditore comprerà, importandole, le mascherine. La ripartenza si basa sulle protezioni. Noi abbiamo messo a disposizione oltre 8 milioni di mascherine gratis. «È il governo che decide su negozi e imprese, staremo a vedere». Il governatore del Veneto Luca Zaia, durante la consueta conferenza stampa a Marghera, ha descritto con realismo la situazione. «Questo fine settimana sarà topico: vi terremo aggiornati. In Veneto a oggi abbiamo eseguito 171.456 tamponi. L’aumento di quelli positivi (+311 rispetto a ieri, ndr) è previsto: i tamponi vengono processati, aspettatevi una impennata, perché noi li facciamo e ora si processano più velocemente. Questo è indice della sanità che funziona. Ci è arrivato un ospedale completo da 500 posti dal Qatar» ha proseguito il governatore. «Occupa 5 aerei, 4 sono già arrivati all’aeroporto di Verona. Una bella partita e una grande sfida di protezione civile, sanità e volontariato. Un presidio come questo non ce l’ha nessuno: è un tesoro che può essere montato ovunque. Ci inorgoglisce questo regalo e ringrazio l’emiro: è una frontiera che non avevamo ancora scandagliato. Abbiamo deciso che la struttura verrà allestita a Schiavonia, in provincia di Padova, dove già opera uno dei nostri Covid-Hospital. Prima dell’avvio del montaggio sarà compiuta una verifica tecnica della struttura in relazione all’area disponibile». Infine una bordata, l’ennesima, all’Europa: «Il dibattito in coro è imbarazzante, per non dire vomitevole. Spero che l’idea del governo di stanziare 400 miliardi e di fare il provvedimento Cura Italia non significhi che poi non si bussi alla porta di Bruxelles: io penso che questo intervento lo debba fare l’Europa. Non sono anti-europeista, ma così l’Europa dimostra la sua inutilità. È come se noi davanti al Coronavirus non ce ne fossimo occupati e avessimo detto che era un problema di chi è in ospedale».