Si chiude domani a mezzogiorno il grande concorso di idee per ridare una vocazione a un luogo di vocazioni: l’ex Seminario di San Massimo. Una iniziativa voluta dalla Diocesi con il vescovo Domenico Pompili in testa affiancato da Sandro Veronesi, patron di Oniverse-Calzedonia.
Il Seminario di San Massimo è stato per quasi 30 anni il luogo della formazione culturale e spirituale di migliaia di giovani.
Parliamo di un’area enorme: 17 ettari di terreno e un articolato complesso di edifici situato a ovest di Verona, facilmente raggiungibile sia dalla città che dalla rete autostradale circostante. Sono presenti vari edifici, una chiesa, una fattoria.
Lo spirito del concorso di idee è quello di provare ad immaginare un nuovo futuro per questo luogo ricco di storia. In questa fase, più che progetti, i promotori cercano soprattutto idee, promotrici di innovazione e di futuro.
Le idee progettuali saranno valutate da un’autorevole giuria con ampia esperienza multidisciplinare e composta da mons. Domenico Pompili, Vescovo della Diocesi di Verona come presidente;
componenti don Luca Albertini, Rettore del Seminario Vescovile; arch. Giacomo Borella, Cofondatore dello studio Albori; dottoressa Ilaria Borletti Buitoni, Vicepresidente del Fondo per l’Ambiente Italiano; professoressaa Alessia de Biase, Antropologa, docente presso l’Ècole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris; professor Marco Morganti, Senior Advisor for Impact – Intesa San Paolo; dottor Sandro Veronesi, Presidente di Fondazione San Zeno e del Gruppo Calzedonia
Entro la fine del mese di maggio del 2024 i vincitori riceveranno avviso dell’avvenuta vincita tramite email all’indirizzo fornito in fase di registrazione. Nel caso di partecipazioni in Gruppo la notifica verrà inviata a tutti i membri del Gruppo ai relativi indirizzi email forniti. I vincitori del premio riceveranno tramite email e/o telefono tutte le modalità operative per ottenere la consegna del premio.
Il montepremi complessivo è di 50.000 euro, così suddivisi: 25 mila euro al primo classificato, 15 mila al secondo e 10 mila al terzo.
L’ex Seminario ha avuto una storia recente piuttosto travagliata dopo la proposta di trasformarlo in un Ecoborgo con inserimenti anche commerciali, progetto che si è arenato quasi subito.
Del resto è enorme, composto da tre blocchi funzionali immediatamente riconoscibili. Le tre ali, di cui due orientate verso sud e una verso nord, e un corpo centrale, sono state studiate all’epoca per ospitare le residenze dei seminaristi, le aule scolastiche, i laboratori didattici, gli spazi comuni, oltre che i servizi, quali cucine, mense, macelleria, falegnameria e stamperia. Presente anche un teatro auditorium interrato da oltre 700 posti a sedere, sormontato dalla grande Chiesa di San Giuseppe. Vi è anche un piccolo compendio di edifici rurali, utilizzati in passato per la coltivazione della campagna circostante. Uno spazio semiabbandonato che cerca una vera e propria “rigenerazione urbana”.