L’assessore comunale alla Sicurezza Daniele Polato esulta e fa bene. Da ottobre la polizia municipale potrà contare su 65 agenti in più. La stragrande maggioranza, come ha annunciato lo stesso Polato, sarà impiegata in strada e non negli uffici. Il Corpo, oggi, è composto da 269 vigili. L’organico, quindi, crescerà di quasi un quarto. Era da 15 anni che a Verona non venivano assunti così tanti vigili, e la notizia di questi nuovi innesti non può che far piacere a tutti. Certo, a patto che gli agenti vengano impiegati laddove c’è davvero bisogno, ovvero nei quartieri, dove gli episodi di violenza sono ormai all’ordine del giorno. Furti in casa, rapine nei negozi, scippi, l’ultimo dei quali si è verificato fuori dalla posta di Borgo Milano, in via Marco Polo, a danno di una poveretta di 87 anni che aveva appena ritirato la pensione. I campi sportivi sono diventati terreno di caccia dei predoni che saccheggiano e devastano. Lo spaccio non conosce sosta e non ci si può certo affidare esclusivamente al cane antidroga Pico, entrerà anche lui in servizio a ottobre, per fermare i venditori di morte. È dunque auspicabile che i nuovi vigili non abbiano tra le mansioni principali quella di comminare multe ad auto e scooter in sosta (giusto punire chi sgarra, ma ci vuole sempre buon senso), bensì di rendere le periferie più sicure, come peraltro aveva giustamente promesso in campagna elettorale Federico Sboarina. Il fatto che il ministero dell’Interno abbia concesso un’infornata di agenti al Comune di Verona non è di poco conto, neppure dal punto di vista politico. Salvini, quindi la Lega, ha puntato moltissimo sulla sicurezza e non può permettersi che la gente in certe zone della città continui a sentirsi insicura, men che meno in una città in cui è il Carroccio a comandare. Ps. A leggere certi commenti sembra che gli aspiranti vigili, per essere assunti, debbano fornire le prestazioni fisiche di Rambo. E invece la selezioni prevedono una corsa di un chilometro e tre sollevamenti alla sbarra. Ci pare il minimo per mantenere l’ordine pubblico.