“Verona patria della canoa italiana!” Magari un’affermazione avventata, ma sicuramente al Canoa Club di Pescantina il talento non è mai mancato, a partire da Vladi Panato che, tra gli anni ‘90 e il 2009, è riuscito a conquistare 10 Campionati del Mondo, 11 Coppe del Mondo e 5 titoli europei. Oggi il canoista di Pescantina è il direttore tecnico della squadra Nazionale tra cui militano le sue figlie, Alice e Cecilia, due astri nascenti della canoa italiana, che sono già state in grado di stupire vincendo complessivamente 12 medaglie ai Mondiali dell’estate 2019. “Su alcuni particolari vedo della caratteristiche simili tra me e le mie figlie, più con Cecilia che con Alice. Cecilia ha più il mio carattere, è più determinata, costante, decisa e pronta a tutto, rispetto ad Alice ha un altro carisma sia negli allenamenti che in gara, non ha paura. Mentre Alice ha una determinazione diversa: è un po’ più a giornata diciamo, nel senso che se decide che non è giornata non si smuove.” Se il papà e coach Vladi Panato vede delle analogie tra se stesso e le sue figlie, non le vede tra le due sorelle: “somiglianze io onestamente non ne vedo, sono completamente diverse, la cosa che mi fa piacere è che in gara non c’è rivalità nè da parte di Alice nè da parte di Cecilia.”. Una passione dunque maturata in casa, di padre in figlie a suon di pagaiate anche se “io non ho mai spinto loro a praticare questo sport, mi seguivano quando gareggiavo, poi sono state loro a chiedermi di provare. Prima di decidere di praticare la canoa, hanno fatto altre discipline, come ad esempio nuoto. Quindi assolutamente libere di scegliere quello che preferivano di più sia a livello di vita che di sport, non gli ho mai imposto nulla.” Nonostante i numerosi successi, Alice e Cecilia sono due ragazze ancora molto giovani, rispettivamente 19 e 17 anni, e ricevere i consigli quotidiani da parte di un pluricampione del Mondo non può far altro che aiutarle nella loro crescita: “Il consiglio posso darglielo in gara sul momento, sul fiume, ma più che consigli per il futuro io cerco di stimolarle nel fare e porsi degli obiettivi e di far loro capire che, anche se sei stanco e non ne hai voglia, comunque non bisogna mai mollare. Lo sport è sacrificio e senza non si ottengono risultati.” La canoa italiana dunque pone le sue speranze ancora nel veronese, con il futuro che vede un nuovo grande obiettivo e una nuova grande sfida “Il mio augurio è che almeno una delle due riesca a colmare quel vuoto, quella pecca che ho avuto io: di non poter partecipare alle Olimpiadi. Quindi stiamo lavorando sul lungo termine per riuscire in questo nostro obiettivo: vederle entrare in squadra e poter così avere questa soddisfazione.”
Giovanni Miceli