I raggi UV ‘lontani’ di tipo C – sicuri per l’uomo perché non penetrano nelle cellule – uccidono praticamente il 100% dei coronavirus presenti nell’aria sotto forma di aerosol e potrebbero essere usati agevolmente, emessi da lampade portatili, per sanificare gli ambienti chiusi anche in presenza di persone.
È quanto dimostrato da scienziati della Columbia University Irving Medical Center in uno studio che vede tra gli autori Manuela Buonanno, pubblicato sulla rivista Scientific Reports; un altro studio attualmente in corso sta testando il medesimo approccio sul SARS-CoV-2 con risultati preliminari per ora molto positivi.
I raggi UV sono noti come strumento per uccidere virus e germi, ma le lunghezze d’onda normalmente utilizzate sono incompatibili con luoghi frequentati perché pericolose per l’uomo.
Di qui l’idea di testare una lunghezza d’onda inferiore (222 nanometri), sicura perché incapace di penetrare nelle cellule.
Gli esperti hanno sparso aerosol contenente parecchi ceppi di coronavirus stagionali e poi hanno ‘sparato’ raggi UV-C ed eliminato in 25 minuti il 99,9% dei virus nell’aria.
Gli esperti stanno attualmente testando lo stesso approccio sul SARS-CoV-2 e se i risultati fossero positivi potrebbe essere usato in qualunque luogo affollato, dalla palestra ai treni agli ospedali, per limitare la trasmissione del virus.
Questa è comunque un’ulteriore dimostrazione di come il Covid 19 soffra certe temperature e quindi in estate sia molto meno aggressivo. Dato evidenziato anche dai numeri e dai rilievi di questa prima parte dell’estate.