Il caldo intenso, ma anche i primi caldi, incidono sull’ambiente che ci circonda, sul nostro fisico e sulla nostra mente. A essere particolarmente delicate, sono certamente le torride ondate estive, ma anche i primi giorni in cui le temperature si alzano, magari improvvisamente, in quanto lo sbalzo termico avvertito può destabilizzare e da diversi punti di vista. Il nostro sistema nervoso risulta sensibile all’aumento di temperatura, al tasso di umidità e alle ore di esposizione alla luce. L’uomo è un animale sostanzialmente abitudinario e legato alla routine pertanto di fronte a un cambiamento deve trovare il tempo e il modo, e avere le risorse necessarie, per adattarsi. Tutti i cambiamenti, in generale, possono produrre uno stato di allarme, con possibili conseguenti risposte di aumento dello stato d’ansia, della flessione del tono umorale, di disturbi del sonno, irritabilità… etc. Il caldo, nello specifico, può incidere su diversi aspetti della salute mentale. Avvertire calore può avere effetti negativi a livello cognitivo, diminuendo per esempio la capacità di concentrazione e il suo mantenimento e quindi gravare sulla performance scolastica o lavorativa che sia. Avvertire calore può anche incidere sulla qualità del ritmo sonno-veglia, provocando insonnia, difficoltà nell’addormentamento e risvegli notturni frequenti. Anche l’appetito può risentire negativamente dell’impatto del calore, e diminuire anche drasticamente, così come può accadere che si tralasci l’assunzione di liquidi e rischiare quindi una disidratazione. “Il caldo dà alla testa” è un’espressione decisamente colorita, ma che riprende una condizione confermata in parte dagli studi scientifici presenti in letteratura. Si è constatato infatti che le alte temperature possono avere un impatto negativo sul nostro funzionamento cognitivo, ma anche sul nostro comportamento, rendendoci in particolare più irrequieti e aggressivi. Agendo come un potente fattore di stress, il caldo può essere co-responsabile di agiti impulsivi e violenti tipici di ogni circostanza stressante. Oltre al fattore termico in sé, che agisce direttamente sul nostro sistema nervoso, occorre considerare anche il ruolo di “stressor” aspecifico che il caldo assume sulla ciclicità tipica di alcune gravi patologie psichiche, come la depressione, la ciclitimia e la bipolarità. Il disagio psichico grave tende infatti ad acutizzarsi con le alte temperature. Nei soggetti bipolari per esempio può “accendersi” il polo degli eccessi: in termini di vivacità, di spese e instabilità. Il caldo può scatenare inoltre squilibri anche nei soggetti affetti da psicosi, come ad esempio nella schizofrenia. L’aumento delle ore di luce invece tende a incidere positivamente nei soggetti che solitamente hanno un disturbo depressivo.
Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta