Il Verona lotta, spera, impreca. A Torino contro la Juventus i ragazzi in gialloblù arrivano ad un passo dalla conquista del pareggio ma la zampata sottomisura di Cambiaso condanna l’Hellas alla sconfitta dopo 97′ di pura sofferenza. Peccato, ma l’analisi del momento che sta vivendo il Verona deve, in qualche modo, basarsi sulle cifre, senza dimenticare, tuttavia, le sensazioni.
Perchè le cifre condannano Baroni e i suoi giocatori. Vero, i punti in classifica sono 8 ma nelle ultime otto gare di campionato il Verona ha racimolato solo due punti, i pareggi a reti bianche contro Bologna e Torino. In mezzo sei sconfitte.
Certo, il calendario non ha aiutato i gialloblù. Tra quelle sei sconfitte ci sono squadre come Milan, Napoli e Juventus appunto. Ma anche formazioni di altra caratura, inutile negarlo, rispetto all’Hellas come Atalanta e Sassuolo. Brucia e tanto il rovescio patito sul campo di Frosinone, gara, comunque, dominata in lungo e in largo dai ciociari.
Dopo la partenza sprint, successi con Empoli e Roma, un declino evidente e inesorabile. Sempre i numeri, freddi ma veritieri, danno l’immagine di una squadra che dovrà lottare con tutte le forze per conquistare la salvezza. Perchè se la difesa regge, il Verona ha subito solo dodici reti, le formazioni in lotta per evitare la caduta tra i cadetti hanno fatto ben peggio, è il consueto attacco asfittico che preoccupa con sei sole reti all’attivo, tre nelle prime due giornate, peggio ha fatto solo l’Empoli e in linea con Udinese e Salernitana. Questi, dunque i numeri. Ma sono le sensazioni a preoccupare maggiormente.
Partiamo proprio dall’ultimo turno di campionato. Mentre il Verona in anticipo si vedeva superare in pieno recupero, il Cagliari, ultimo in classifica, vinceva in Sardegna contro il Frosinone una partita pazzesca dopo essere stato sotto addirittura per 3-0.
L’Udinese in rimonta ha fatto un punto con il Monza, insomma le rivali sono vive e danno segnali che il Verona non mostra più da un po’ di tempo. Per dirla chiara e tonda l’inerzia è nelle mani dei nostri rivali, il Verona scivola sempre più.
E anche Baroni ha le sue responsabilità. Contro i bianconeri il tecnico, qualche volta va ammesso anche per infortuni vari, ha collezionato la sua undicesima formazione in undici partite, c’è dentro anche la Coppa Italia con l’Ascoli e a Bologna, ovviamente, domani sempre in Coppa, andrà in scena la dodicesima. Forse, la speranza è quella, è che il match di Torino abbia finalmente schiarito le idee al tecnico toscano.
Il Verona può e deve giocare con le due punte, perchè Bonazzoli e Djuric si intendono bene e si integrano ancor meglio come ha dimostrato la salvezza conquistata con la Salernitana con la coppia capace di mettere a segno diciassette reti e che giocatori come Duda e Terracciano, in questo momento, non debbono essere messi in discussione.
All’orizzonte in campionato le gare con Monza, al Bentegodi e Genoa in Liguria. Due partite che diranno molto sul futuro del Verona. E, probabilmente, anche su quello di Marco Baroni.
Mauro Baroncini