Solite tattiche, soliti stratagemmi: finti tecnici di luce, gas, energia; finti poliziotti o carabinieri e, nel periodo emergenziale, anche finti sanitari dell’Asl disponibili ad effettuare test tramite tamponi a domicilio. Il malvivente, che in genere indossa una falsa divisa espone un cartellino identificativo contraffatto e, con la scusa di dover controllare il buon andamento delle cose, con fare gentile conquista la fiducia dell’anziano e si introduce in casa.
È accaduto di nuovo due giorni fa, per ben tre volte nella stessa mattinata: truffati tre veronesi ultraottantenni, adescati all’interno del loro condominio. I malintenzionati si sono presentati, questa volta, in coppia: uno, finto tecnico addetto al controllo dell’impianto idraulico, l’altro, finto ispettore di polizia. Mentre il primo avvicinava l’anziano con il pretesto di dover effettuare verifiche all’interno dell’appartamento, il complice si presentava alla porta per segnalare falsi furti verificatisi in zona e richiedeva al malcapitato di accertare se i propri beni fossero dove li aveva lasciati. Così, dopo aver scovato con facilità il nascondiglio dei preziosi o del denaro, mentre uno distraeva la vittima, l’altro si impossessava degli oggetti di valore. La Polizia di Stato, che ha avviato le indagini per identificare i malfattori responsabili di questi ultimi tre episodi di truffa accertati, ribadisce ai cittadini di diffidare da falsi operai, tecnici o dipendenti dell’Inps, finti poliziotti, avvocati o sedicenti medici. I consigli rimangono gli stessi: non aprite la porta di casa a sconosciuti, anche se vestono un’uniforme o assumono l’aspetti di distinti professionisti. Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli sconosciuti che bussano alla vostra porta e per quali motivi.
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