Ventotto nomi e altrettanti supplenti per i sette seggi dei collegi plurinominali, con un chiaro indirizzo: riconfermati in lista tutti i parlamentari uscenti. Poche sorprese dunque nelle liste del Movimento Cinque Stelle uscite dal vaglio delle parlamentarie e dello staff di Beppe Grillo e Davide Casaleggio e le più importanti vengono dalla provincia Veneziana, precisamente da Mira, dove due componenti dell’ex giunta grillina al debutto come candidati si piazzano direttamente capolista, scavalcando i parlamentari in carica. L’ex sindaco di Mira Alvise Maniero capolista alla Camera nel collegio proporzionale di Venezia scalza in seconda e terza posizione i parlamentari uscenti Arianna Spessotto ed Emanuele Cozzolino mentre gli uscenti Federico d’Incà, Silvia Benedetti e Francesca Businarolo conquistano la pole position, rispettivamente, nelle circoscrizioni di Belluno e Treviso, Padova e Verona e Rovigo. Nel collegio plurinominale di Padova, Vicenza e Verona resta saldamente in cima, invece, Giovanni Endrizzi. Per Verona e Rovigo Francesca Businarolo, Mattia Fantinati, Marcella Biserni, Giacomo Forzato. Per il Senato Padova, Vicenza, Verona: Giovanni Endrizzi, Barbara Guidolin, Gabriele Pernechele, Silvana Belladelli. Tra i supplenti ci sono Tiziana Graffeo, Elia Baietta, Laura Panchisen e Nicolò Ceradini. Se da un lato molti dei parlamentari uscenti vengono in qualche modo premiati, una ventina tra deputati e senatori uscenti sono stati bocciati o sono a forte rischio di non essere eletti per il secondo mandato. Secondo il Corriere un parlamentare su cinque tra quelli che hanno tentato il bis (in totale un centinaio circa) difficilmente rivedrà il proprio scranno. Le autocandidature per un posto in Parlamento degli attivisti del Movimento Cinque Stelle, lo ricordiamo, secondo il regolamento dovevano essere valutate dai “capi politici” per essere effettivamente ammesse alle Parlamentarie. Ma secondo la consigliera regionale grillina Patrizia Bartelle, le ammissioni o esclusioni degli autocandidati non si sarebbero svolte nella trasparenza che dovrebbe contraddistinguere il Movimento. “Bisogna avere l’onestà politica”, ha detto Bertelle, “ di dire agli elettore che il M5S ha cambiato pelle, e che la selezione avviene non diversamente dagli altri partiti, eliminando chi non è in linea o potrebbe pregiudicare la candidatura di altri”.