I dribbling di Tommasi Questa mattina in Municipio prima puntata della verifica politica di maggioranza dopo lo strappo di Bertucco sulla delibera approvata ieri sera. Il sindaco vuole ricucire. Dissenso si, ma con regole. E Gasparato (Zai) spiega: “Così sarà la Marangona”.

Marangona il giorno dopo. Approvata la delibera ieri sera in Consiglio comunale, questa mattina il sindaco Tommasi con la Giunta i consiglieri di maggioranza e i rappresentanti dei partiti della coalizione ha aperto la verifica di maggioranza, visto lo strappo dell’assessore Bertucco sulla delibera in Giunta e il voto contrario in Consiglio comunale di Jessica Cugini (Sinistra in Comune).
Primo round stamattina fino alle 13 al quale ne seguiranno, da quanto si è capito, molti altri.
Perché Tommasi, che ha preso la parola per tratteggiare uno scenario politico ampio, di campo largo, che deve rimanere unito, ha confermato il suo spirito ecumenico. Tenere insieme, non creare fratture, rispetto del dissenso e delle critiche, senza perdere di vista l’obiettivo più importante: quello di realizzare nuovi investimenti per la città, rimasta ferma troppo a lungo.
Se Tommasi avesse voluto rompere, in dieci minuti avrebbe ritirato le deleghe a Bertucco e nominato un sostituto, punto e via. Invece non è andata così. Segno che si cerca un dialogo. Tommasi non vuole anche sul piano personale sfiduciare un assessore che stima per esperienza e capacità. E tantomeno vuole perdere una forza politica (Verdi e Sinistra) che si ritroverebbe poi all’opposizione.
Pertanto, se si vogliono concretizzare nuove pagine per la città, può anche essere comprensibile che non tutti siano d’accordo. Come nel caso di Bertucco sulla Marangona.
Ma molti hanno fatto notare che serve anche prevedere alcuni paletti entro i quali questo dissenso si può manifestare. Altrimenti su ogni delibera critica volano gli stracci e questo non è accettabile. Per questo c’è stato anche chi ha chiesto di valutare il rapporto tra Bertucco in Giunta e Cugini in Consiglio comunale. Le scelte devono sempre essere uguali? C’è un automatismo tra i due? Per esempio, Cugini nel suo intervento in Consiglio ha già annunciato i prossimi nodi: Nassar, l’ex Seminario, il Tiberghien, l’attesa per il Pat. Tutte delibere urbanistiche e delicate dove si rischiano altri scontri.
Ma la maggioranza va tenuta assieme, anche se al suo interno ci può essere una voce diversa. O no?

mbatt.