I dolori di Tommasi e Bertucco Si avvicinano le delibere importanti in campo urbanistico: dalla variante al Pat alla deroga degli alberghi in Centro Storico per le quali è già previsto il no dell’assessore Bertucco. Si spaccherà la maggioranza che sostiene il sindaco Tommasi?

I retroscena di Palazzo Barbieri si infittiscono. Perché’ Perché si avvicinano le grandi scelte urbanistiche, quelle delibere che stanno “rugolando” da tempo e sulle quali già si sa che non ci sarà l’accordo di tutta la maggioranza che sostiene il sindaco Damiano Tommasi. In particolare sono le delibere che riguardano decisioni urbanistiche molto controverse, che non piacciono soprattutto a Sinistra italiana e quindi all’assessore Michele Bertucco che già sul tema della Marangona è entrato in rotta di collisione con la vicesindaca Barbara Bissoli e ora lo stesso Bertucco cerca di avere un ruolo più tecnico come assessore al Bilancio che politico. Ma lo scontro finale è solo rimandato. E c’è il conto alla rovescia. Le avvisaglie arrivano da un post che Bertucco ha pubblicato sul suo profilo facebook, un intervento sull’urbanistica intitolato “Le città del futuro” dove non si fa riferimento specificatamente a Verona, ma chi ha orecchie per intendere… Ecco alcuni passaggi molto interessanti: “Il futuro delle nostre città si fonda su una iniziativa di radicale rigenerazione urbana, di sistematica manutenzione, di recupero, riqualificazione, riuso e riciclo del patrimonio esistente, delle aree periferiche, dei tessuti urbani non pianificati, delle aree deindustrializzate, delle zone militari non più utilizzate, delle aree ferroviarie e portuali non più attive, delle molteplici aree di risulta prodotte dalla crescita caotica della città contemporanea, delle aree agricole periurbane non più coltivate”. E viene subito in mente il piano urbanistico sulla Marangona, ultima area agricola; le polemiche sul consumo di suolo, la mancata rigenerazione della vecchia Zai, tutti temi cari a Bertucco e alla sua area politica. Per non parlare poi a proposito di recupero di aree in degrado il progetto per l’onda surf in previsione a Ca’ Bertacchina su proposta di una società collegata a Sandro Veronesi patron di Calzedonia. “La rigenerazione urbana è efficace strumento di conversione ecologica delle città purché non si limiti al riutilizzo e al riciclo dei “rottami” urbani, sia accompagnata dal sostanziale blocco del consumo di nuovo suolo non urbanizzato e dal soddisfacimento di nuova domanda abitativa con il riutilizzo di aree dismesse già urbanizzate e di edifici esistenti”, si legge ancora. E viene in mente il progetto di recupero delle tre ex caserme nella zona di San Zeno che rischiano di diventare tre attrattori di traffico che potenzialmente potrebbero modificare sostanzialmente la qualità della vita del quartiere tra uffici pubblici, uffici giudiziari e nuova questura.

E l’ipotesi traforo continua a dividere. Arriverà in Giunta l’approvazione della variante al Pat per trasformare la Marangona

E si legge ancora: “In un contesto di scarsità di risorse pubbliche vanno utilizzate meglio quelle disponibili e attivate risorse aggiuntive ai vari livelli – nazionale, regionale ma anche europeo – nonché reperibili con la fiscalità locale. Solidi progetti di rigenerazione urbana, di riqualificazione e di manutenzione del patrimonio esistente possono, inoltre, promuovere interventi in grado di coinvolgere finanziamenti privati. Un progetto di rigenerazione urbana richiede l’aggiornamento della strumentazione della pianificazione urbanistica, delle procedure autorizzative, della aggiudicazione e realizzazione degli interventi, in modo da accelerare il processo decisionale, rendere gli obiettivi più chiari, coerenti e vicini ai cittadini, utilizzando le tecnologie oggi disponibili per favorire la massima trasparenza e una maggiore partecipazione”. Insomma, un manifesto di politica urbanistica molto chiaro, giusto per ribadire come la si pensa e da che parte si sta. In Giunta nelle prossime settimane verranno avanti per l’approvazione di delibere fondamentali come la Variante al Pat (che contiene il progetto per trasformare la Marangona e nel preliminare c’è pure l’ipotesi Traforo), l’ok alla deroga per trasformare residenze in alberghi in centro storico e appunto l’impianto per le onde artificiali a beneficio degli amanti del surf. Tutti argomenti sui quali Bertucco è sempre stato contrario. Cosa farà? Voterà contro restando in Giunta? Voterà contro accompagnando il voto con le dimissioni dall’esecutivo? Lui sicuramente prima di ogni drastica decisione dovrà confrontarsi con la sua parte politica (nella quale ci sono varie scuole di pensiero: chi vuole rimanere in Giunta per cambiare dall’interno le decisioni e chi invece avrebbe già voluto la rottura totale nei mesi scorsi). Ma Bertucco (che già ha informato il sindaco del pericolo di una rottura) può andare avanti votando contro e restando al suo posto? Già una volta gli altri colleghi assessori si attendevano dopo il voto contrario sulla Marangona le “conseguenti dimissioni”. Il che vorrebbe dire che Sinistra Italiana che sostiene Tommasi passerebbe all’opposizione: Bertucco uscirebbe da Palazzo Barbieri non essendo in Consiglio comunale mentre la capogruppo Jessica Cugini si ritroverebbe all’opposizione. Un bel pasticcio per la maggioranza Tommasi al primo vero grande scoglio. Il sindaco è già riuscito una volta a ricucire tra Bertucco e Bissoli, creando di fatto una tregua armata, ma questa volta appare molto molto difficile.

MB