Lunedì 23 settembre ha preso avvio al Museo di Castelvecchio un piccolo cantiere di restauro manutentivo aperto al pubblico dei dipinti del pittore napoletano Luca Giordano. Si tratta di due opere Diana ed Endimione e Bacco e Arianna eseguiti per Palazzo Archinto a Milano tra il 1675 e il 1680, e giunti al Museo grazie al legato di Achille Forti del 1937.
I due dipinti fanno parte della tipologia dei quadri da stanza, spesso realizzati in coppia, caratterizzati da una felice vena narrativa ispirata alle favole mitologiche. Il napoletano Luca Giordano poteva averli inviati alla famiglia Archinto sua committente, tra il 1675 e il 1680, offrendo la consueta pittura di morbida sensualità, virtuosa e brillante.
Diana ed Endimione raffigura rivisitandolo il mito tramandatoci da Ovidio e Pausania: una notte Diana, imbattutasi nel pastore Endimione che stava dormendo sotto un albero, se ne innamorò follemente e pregò il padre Zeus di mantenerlo eternamente in quello stato, donandogli così sonno e giovinezza eterni. Luca Giordano dipinge il momento in cui la dea scorge il giovane assopito, mentre un puttino porta l’indice sulle labbra per esortare al silenzio.
L’opera pendant raffigura Bacco e Arianna: il giovane dio Bacco (il greco Dioniso) si innamora della bellissima Arianna, abbandonata dormiente da Teseo, che l’aveva sedotta per vincere il minotauro (la celebre storia del filo d’Arianna). Valgono i versi di Lorenzo de Medici: «Quest’è Bacco ed Arianna, / belli, e l’un dell’altro ardenti / perché ’l tempo fugge e inganna / sempre insieme stan contenti».
Una volta restaurate le due opere raggiungeranno Parigi per essere esposte al Museo Petit Palais nella grande mostra Luca Giordano (1634-1705). Il trionfo della pittura napoletana (dal 14 novembre 2019 al 27 febbraio 2020), dedicata al pittore che fu protagonista dell’arte europea del periodo barocco. Questo talentuoso artista fu famoso e ricercato (la sua esorbitante produzione conta non meno di cinquemila opere) ed ebbe committenze prestigiose soprattutto tra l’Italia e la Spagna.
Il gruppo di lavoro per la manutenzione delle due tele guidato da Stefania Stevanato restituirà completa leggibilità ai dipinti, rimediando in particolare ad alcune piccolissime abrasioni, soprattutto negli incarnati. Verranno inoltre riviste le integrazioni pittoriche alterate risalenti a precedenti e vecchi interventi di restauro. La parte più delicata delle operazioni riguarderà le integrazioni pittoriche delle lacune, da realizzare con colori ad acquerello e con colori a vernice appositi per il restauro.
Il piccolo cantiere resterà aperto fino al 4 ottobre e arricchirà l’offerta al pubblico che si recherà in visita al museo.