La cornice del teatro Ristori ha ospitato, nella cena di gala di sabato 13 aprile, la premiazione dei quarantaquattro finalisti di “Vinitaly Design Award”, sfida internazionale di Veronafiere focalizzata su ogni dettaglio del packaging dei vini, dei distillati, delle birre, dei liquori e dell’olio extra vergine di oliva. La manifestazione è parte dell’ampia rassegna “Vinitaly” che accoglie, nella nostra città, 4.000 cantine provenienti da tutta Italia e da oltre trenta nazioni straniere. Il successo dell’iniziativa (dedicata quest’anno al fenomeno della lirica concepita come patrimonio immateriale dell’umanità) si collega a differenti aree tematiche pensate in funzione delle tendenze di produzione e del consumo nel mercato globale. Il concorso che premia il design del packaging, giunto nel 2024 alla sua ventottesima edizione, si rinnova ulteriormente nella denominazione, nelle categorie in gara (white wines, red wines, rose wines, sparkling wines, fine wines, aromatized wine, liqueur wines, series, limited edition, rivate label, secondary pack, clear spirits, dark spirits, beer ed extra virgin olive oil) e nei quattro trofei disegnati per l’occasione (Black, Gold, Silver e Bronze). La giuria, formata da un comitato tecnico scientifico e da un gruppo di figure specializzate nel design, nell’arte e nel giornalismo (tra le quali è presente anche Stefano Torregrossa, giovane creativo veronese, ideatore di OniceDesign) è guidata da Mario Di Paolo, direttore artistico, già designer dell’anno ai “Pentawards” e progettista di rilievo nel campo del packaging enologico.
“Vinitaly Design Award”, per realizzare questa edizione, ha collaborato con importanti partner (Amorim, Atiu, Crealis, Estal, Fedrigoni, Luxoro, Fratelli Magro, Pozzoli, Project Accessori, Relegno e Sanfaustino) con l’obiettivo di evidenziare e promuovere il design di bottiglie, etichette, controetichette e ogni altro aspetto identitario della confezione, dalla chiusura alla capsula, dal sigillo all’imballo secondario. Oltre alle categorie in gara, nel 2024 sono aumentati i premi speciali pensati per analizzare, tra gli altri, il miglior prodotto in assoluto (denominato “Best in Show”), il design meglio coordinato (“Best Coordinated Image”), l’utilizzo più efficace di carta e colore (“Best Use of Paper” e “Best Use of Color”) e il progetto tecnicamente più innovativo (“Best Innovation”). L’iniziativa ha posto al centro della scena la forma esteriore del prodotto che, grazie a funzionalità e originalità, diventa spazio visivo per raccontare tante e coinvolgenti esperienze. Uno degli elementi comunicativi maggiormente rilevanti nell’edizione di quest’anno è costituito dal rebranding strategico del concorso. Veronafiere, modificando la storica denominazione “International Packaging Competition” nel nuovo “Vinitaly Design Award”, ci mostra una diversa identità e una narrazione che adegua il progetto alle mutevoli esigenze del mercato, accresce il valore percepito all’esterno e allarga la platea delle figure coinvolte. Non a caso la selezione, prima riservata alle sole aziende produttrici, è oggi aperta ad agenzie pubblicitarie e a esperti di design.
Obiettivo dichiarato è catturare l’attenzione, riposizionarsi, svelare le caratteristiche dei prodotti e, soprattutto, raccontare visioni, passioni e storie delle tante persone coinvolte nella loro realizzazione.
Chiara Antonioli