Sembrava un normale controllo su strada, quello effettuato da una pattuglia dei Baschi Verdi del Comando Provinciale di Verona. Ma quel cane così emaciato a bordo del furgone appena fermato ha subito attirato l’attenzione dei finanzieri. Attenzione diventata più di un sospetto quando la persona che era alla guida del mezzo ha dichiarato di non avere con sé i documenti relativi all’animale, a suo dire custoditi presso la sua abitazione, nella periferia di Bussolengo. A quel punto i militari hanno chiesto al soggetto di accompagnarli al suo domicilio; e qui la sorpresa. Nelle pertinenze dell’abitazione erano presenti un gran numero di cani (ben 40 esemplari tra cani da caccia e pitbull, tra cui anche numerosi cuccioli), posti all’interno di gabbie con spazi angusti, in cattive condizioni igienico-sanitarie e non correttamente alimentati. Oltre ai cani, nel giardino si trovavano numerosi animali da cortile, alcuni peraltro macellati e appesi all’aria aperta. Successivamente, i finanzieri hanno chiesto l’intervento del veterinario dell’Ulss 9 di Verona. È stato accertato che i cani, alcuni dei quali privi del previsto microchip, erano tenuti in gabbie realizzate con materiali di fortuna, prive di giacigli o superfici che impedissero il contatto diretto con il terreno, con totale assenza di un sistema per la pulizia delle deiezioni; peraltro, agli animali, che non avevano disponibilità di acqua pulita, veniva somministrato cibo contaminato. È scattata quindi una gara di solidarietà e tutti i cani sono stati affidati in custodia a enti o privati cittadini, che si sono impegnati a garantire loro condizioni di vita più decorose e salubri.