Ci ha provato in tutti i modi per evitare di arrivare al Tribunale. Lo ha fatto prima da solo, poi appoggiandosi alla nostra associazione tramite la quale ha presentato innumerevoli tentativi di mediazione e di conciliazione bonaria. Risultato? Nessuna risposta, nessuna volontà di affrontare il problema e di risolverlo. A questo punto, dunque, Matteo Pesarini, 26enne italo-brasiliano residente a Boschi Sant’Anna, ha deciso di fare causa al Patronato Inas Cisl di Legnago, reo di aver commesso un errore che ha comportato per il giovane la perdita di circa 3 mila euro di disoccupazione. “Siamo rammaricati perché la nostra missione sarebbe sempre quella di risolvere le questioni a livello stragiudiziale – protesta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Il Patronato invece non ha lanciato segnali anche se l’errore da parte dell’operatore della struttura appare palese. Ci aspettavamo un atteggiamento diverso nei confronti di un giovane che sta lottando da mesi con tutte le sue forze per ottenere giustizia, appoggiato dal nostro ufficio legale. Dispiace anche constatare che neppure le nostre richieste di incontro, di mediazione, abbiamo ricevuto neppure una risposta. Caaf e Patronato hanno a disposizione delle assicurazioni ad hoc proprio per coprire eventuali errori dei propri addetti. Eppure bisogna sudare sempre sette camice per far valere le proprie ragioni e per farla attivare anche quando gli sbagli sono evidenti. La normativa deve per forza cambiare se no si rischia di intasare i Tribunali anche da cause di correntisti che perdono soldi e benefici dovuti per errori non imputabili a loro. Casi come questo sono tantissimi e non è giusto che a pagare siano i contribuenti, tanto più in un periodo difficile come questo. Fra l’altro nella vicenda in questione la cifra in ballo non è stratosferica. Il ragazzo meritava più attenzioni dall’Inas Cisl di Legnago ma anche dall’Inas nazionale alla quale abbiamo scritto senza ricevere alcun cenno di risposta”.
Il caso di Matteo Pesarini, già raccontato nel sito di Adico, è emblematico. “L’operatrice del Patronato di Legnago ha sbagliato la domanda di disoccupazione, omettendo al diretto interessato la necessità di iscriversi nell’ anno in corso al centro per l’impiego prima di inviarla, quando il giovane le aveva specificato in modo chiaro che la sua adesione all’ex collocamento risaliva al 2015. Una mancanza all’apparenza di poco conto, anche perché, se lo avesse saputo, il 26enne italo-brasiliano avrebbe potuto procedere con l’iscrizione in un attimo, senza alcun problema.
Dal Patronato, però, non è giunta alcuna notizia in merito e così l’Inps ha rigettato la domanda, mettendo in seria difficoltà lo stesso Pesarini che, dopo aver lavorato all’estero, ora è rientrato in Italia. Adesso nel suo conto mancano 3 mila euro che gli sarebbero dovuti”.