“Ho dubbi sui tamponi di Zaia. E’ un’operazione di facciata?” L'intervento di Giorgio Pasetto (+Europa Veneto)

“+Europa Veneto se da una parte si augura che i tamponi di Zaia possano diventare un elemento in più nella sfida al corona virus, dall’altra non può non indicare alcune criticità”, osserva Giorgio Pasetto.
“Innanzitutto la tempistica. Si tratta infatti di un metodo ancora poco più che sperimentale applicabile per il momento solo a un gruppo ristretto di persone. Oltre ai presunti tempi tecnici (1/ forse 2 mesi) per il confronto con il tampone molecolare sarà anche necessario attendere la validazione dal parte dell’Istituto Superiore della Sanità. C’è poi una questione pratica: ci si affida al cittadino per l’effettuazione tecnica del tampone e soprattutto alla comunicazione di sua iniziativa dell’eventuale positività.
C’è quindi una responsabilità tecnica e non solo addossata ai veneti, laddove invece è dalla sanità regionale organizzata che tutti noi desideriamo assistenza e risposte. Non vorremmo si trattasse di una frettolosa operazione di facciata da “vendere” al Ministero per garantirsi di rimanere fuori da eventuale ulteriori restrizioni.
Uno strumento utile sarebbe stata la app Immuni che la Regione Veneto però ha snobbato, proponendo ora un’altra applicazione che però presuppone ancora una volta l’autosegnalazione e l’inserimento di dati da parte dei cittadini oltre che un ulteriore carico sui medici di base”, conclude Pasetto, coordinatore di +Europa Veneto.