E se come diceva Enzo Mari, maestro del designer italiano da poco scomparso, “il gioco non serve a passare il tempo ma a capire il mondo”, mai come di questi tempi abbiamo urgenza di giocare tutti. Piccoli e … grandi.
E così per la prossima edizione del Tocatì – 17, 18 e 19 settembre – scende in campo anche una cooperativa sociale veronese, Hermete, che in 20 anni ha fatto del gioco e del suo valore educativo la cifra del proprio impegno. Da tempo, cioè, nei propri interventi nelle scuole, nei laboratori extrascolastici e nel suo Centro educativo diurno, il gioco è considerato lo strumento privilegiato per rendere protagonisti, attivi e partecipi bambini e adolescenti. Soprattutto quelli più in difficoltà, infatti, recuperano ruolo, creatività e autostima, misurandosi con il gioco. Così, ogni anno, partecipando alle principali Fiere del gioco da tavolo, Hermete seleziona e distribuisce le migliori novità didattiche-educative anche in Veneto. È venuto dunque naturale l’incontro, e di seguito la proposta di collaborazione, con il Tocatì, manifestazione che proprio abbracciando l’idea del recupero dei più tradizionali giochi di strada ha riportato il gioco sotto i riflettori degli adulti.
Il primo risultato di questa collaborazione, che diverrà poi una concreta e più ampia convenzione quadro, vedrà impegnati gli educatori di Hermete in Piazza dei Signori. Qui, nei tre giorni della manifestazione, sarà installato un tornio a pedali per costruire una trottola – forse il gioco per antonomasia, conosciuto già dagli Egiziani nel 2600 prima di Cristo – e, grazie a un ulteriore laboratorio gestito dagli educatori, sarà anche possibile colorarla e personalizzarla.
Ma la novità più interessante per la cooperativa Hermete è potere rendere il gioco un’attività permanente, portarla cioè anche al di fuori della fortunata manifestazione annuale. Grazie al contributo del Tocatì, Hermete sarà infatti in grado di distribuire alle osterie che ne faranno richiesta i primi 50 quadri in legno da tenere appesi al muro, e all’occorrenza staccare per giocare: quadri che conterranno infatti i tre giochi da tavolo più conosciuti al mondo, Tris (Mulino), Dama e Scacchi. Un modo per riportare la bella sfida in una dimensione di tradizione e cultura, un’occasione per restituire al gioco il suo valore di sempre, quando nelle osterie si andava davvero anche per giocare…
Dietro al nome di ShareWood c’è una piccola falegnameria – avviata grazie al sostegno di Fondazione Sanzeno e coordinata dalla responsabile dell’area Minori di Hermete, Marcella Esposito -, che nell’arco degli ultimi sei anni ha prodotto oggetti di arredo e che grazie a una bella intuizione, si è spostata ora esclusivamente sulla produzione di giochi in legno.
Presto i nuovi prodotti, validi dagli 0 ai 99 anni, verranno messi in vendita online – fino a oggi sono stati disegnati 12 diversi tipi di gioco, dal classico memory alle prove di equilibrio o abilità, alle sempre amate costruzioni -, e sono comunque acquistabili nella sede di Hermete a Fumane.