11 giugno ore 20:45, sono queste la data e l’ora cerchiate in rosso sul calendario dei tifosi di Hellas Verona e Spezia. 90 minuti, più eventuali rigori in caso di parità senza tempi supplementari, per giocarsi un’intera stagione: una partita per cuori forti. Ma la vera domanda è chi non avrebbe firmato per giocare una partita del genere a gennaio? Così la mente vola subito a quell’11 novembre 2022 quando dopo la sconfitta in casa per 1-2 proprio contro i prossimi avversari dello Spezia il Verona vedeva la zona salvezza allontanarsi di ben 9 punti. Poi la rimonta iniziata a gennaio grazie all’arrivo in panchina dell’ex difensore Salvatore Bocchetti e del mister milanese Marco Zaffaroni. Ma, nonostante le difficoltà di questa lunga annata travagliata, qualche rimpianto per i gialloblu rimane viste le molte occasioni sprecate per non essere obbligati a giocarla questa partita così decisiva. Basti pensare alla sconfitta a Genova contro la Sampdoria, al pareggio di Cremona con un uomo in più o anche al clamoroso autogol di Magnani a tempo scaduto che ha regalato all’Empoli un pareggio che sembrava insperato al Bentegodi durante la penultima giornata di campionato. Vittoria, che se fosse arrivata contro un Empoli già salvo, col senno di poi avrebbe regalato la matematica salvezza alla squadra del duo Zaffaroni-Bocchetti. Ma si sa, con i se e con i ma non si va da nessuna parte e quindi si va al Mapei Stadium di Reggio Emilia, non più la Dacia Arena di Udine dopo le polemiche, per giocare l’ultimo match della stagione. Partita secca, decisiva, in caso di sconfitta non ci sarà occasione per rifarsi, il baratro della Serie B è lì ad un passo, starà a chi va in campo evitare il nefasto epilogo. Sarà sicuramente una partita dalla tensione altissima, con anche il rischio di vedere un match molto bloccato con poche occasione e molto nervosismo in campo, forse un replay dello 0-0 andato in scena al Picco lo scorso 5 marzo. La posta in gioco è molto alta ed entrambe le squadre hanno molto da perdere, nessuno vorrà sbilanciarsi troppo rischiando di subire un gol che potrebbe essere decisivo. Soprattutto per la difesa gialloblu guidata dal portiere Montipò, forse l’unico giocatore veronese ad avere disputato un’ottima stagione, sarà cruciale non subire la marcatura avversaria viste le enormi difficoltà a segnare da parte dell’attacco scaligero. Starà quindi al trio difensivo veronese, con tutta probabilità guidato da Hien e Magnani, tenere a bada l’avanti spezzino Mbala Nzola autore quest’anno di 13 gol in campionato: più del doppio del migliore marcatore dell’Hellas Simone Verdi (5 gol). Ed è proprio da questo dato che si vedono le grandissime difficoltà della squadra scaligera in zona gol, che infatti, nelle ultime due partite con Empoli e Mila, è riuscita a mettere la palla in rete con Gaich e Faraoni solamente a porta vuota e con il portiere avversario fuori dai giochi. Come detto sopra, gli scontri diretti in questa stagione hanno visto i bianconeri liguri uscire vincitori dallo scontro ed è forse per questo che i favori del pronostico pendono leggermente verso la loro parte. Tuttavia il Verona non è nuovo a questo tipo di spareggi salvezza: era la lontana stagione 2000/01 quando al Granillo di Reggio Calabria un gol di Cossato regalò la salvezza ai veronesi condannando la Reggina alle retrocessione. Ovvio, come detto recentemente da Josè Mourinho, la storia non va in campo e non ti fa vincere le partite, ma sicuramente avere un certo dna di squadra pronta al sacrificio ed abituata ad un certo tipo di pressione aiuta.
Giulio Ferrarini