Grande festa per la permanenza in A dell’Hellas Verona, in occasione dell’ultima partita di campionato con l’Inter, già campione d’Italia. Una salvezza che resterà negli annali. Merita, allora, ricordare la figura del suo fondatore Decio Corubolo, professore di latino e greco del liceo Maffei che nella primavera del 1903 diede vita e nome alla squadra di calcio cittadina.
Dalla scheda che Giuseppe Franco Viviani ha redatto nel “Dizionario biografico dei veronesi del XX secolo”, edito dall’Accademia di Agricoltura, scienze e lettere nel 2006, emerge la figura di un professore innamorato della classicità e dei suoi studenti, apparentemente lontano dal suo tempo. Un docente grigio, un po’ retrò, che però in quella primavera di inizio secolo ha colorato di giallo blù la sua vita e Verona.
Decio Corubolo: chi è
Decio Corubolo è nato a Pressana, comune della bassa veronese ad est, il 23 marzo 1844 ed è morto nel suo paese di origine, a 69 anni, il 26 gennaio 1913. Nato da una modesta famiglia, arrivò alla laurea in giurisprudenza a Padova nel 1870. Tre anni dopo, iniziò la carriera di professore di latino e di greco, prima nei licei di Campobasso e Rieti e dal 1880 a Verona al liceo Maffei. Rimase in cattedra per ben 35 anni, fino al 1915. Alla fine della carriera ottenne la croce di cavaliere della corona d’Italia per meriti scolastici.
Di lui è rimasto un “ritratto” fatto da Giuseppe Pollorini, giornalista e scrittore veronese suo contemporaneo: “Fu solitario e studiosissimo, innamorato della civiltà greca e romana. Molto colto aveva vivo il senso dei classici e desiderava irradiarlo, diffonderlo, oltreché nella mente anche nel cuore degli studenti con un linguaggio aulico, paludato, qualche volta etruscheggiante”. Lo immaginiamo questo professore di una volta, animato e infervorato nella lettura dei classici … Un tipo lontano da questo nuovo sport. Probabilmente furono i suoi studenti a farglielo conoscere, quando gli fu chiesto di dare un nome alla squadra, pensò alla sua Grecia, culla delle olimpiadi. Fatto sta che nacque l’Hellas, che vuol dire Grecia.
Nel 1910, entrò in politica nelle file del partito democratico del proprio paese e l’anno dopo divenne assessore dell’istruzione pubblica. Favorì la costruzione di nuovi edifici scolastici e si battè contro l’esclusione dell’insegnamento della religione dalla scuola elementare. Morì povero, dopo aver speso tutte le sue risorse economiche per curare il fratello Alessandro gravemente ammalato.
E’ sepolto nel cimitero di Pressana. Un mazzo di fiori per il nuovo traguardo della sua Hellas lo meriterebbe.