Terzultimo posto in classifica. A pari merito con Cagliari e Udinese. Il pareggio con il Frosinone, inutile nasconderlo, è un’occasione mancata. I ciociari restano a cinque lunghezze e la speranza era quella di immischiare nel corpo a corpo per la retrocessione anche la squadra di Di Francesco.
Un Frosinone, è bene ricordarlo, giunto al Bentegodi con gli effettivi contati, dunque, dura accettare con soddisfazione il pareggio. Ma quella con il Frosinone non è stata una partita giocata solo sul terreno di gioco.
Troppo pesante il clima attorno alla squadra per preparare questa gara nella maniera più ottimale possibile. Le vicissitudini societarie incidono anche in campo. Il Verona ha cambiato volto.
Nel match con il Frosinone giocato all’andata, l’8 ottobre scorso mica secoli fa, l’Hellas ha cambiato cinque giocatori sugli undici schierati allo Stirpe, un rinnovamento che influisce.
Ecco perché il tecnico Marco Baroni a fine gara era soddisfatto del suo Verona. Un primo tempo decisamente buono con l’ennesimo, il quarto consecutivo, probabilmente un record, rigore fallito, questa volta da Duda. Lo slovacco più giovane, Suslov, ha scacciato la maledizione del dischetto ma la sua rete non è stata sufficiente per incamerare i tre punti perché nella ripresa l’acuto di Kaio Jorge ha rimesso tutto in equilibrio.
“Ci saranno altre partenze – ha ammesso Baroni alla fine della gara – ma voglio giocatori che ci credano, che diano il 300 per cento di quello che hanno dentro”.
Una sorta di chiamata alle armi, di ribadire che il gruppo, forgiato alle difficoltà, lotterà sino in fondo. Quello, tutto sommato, che è accaduto lo scorso anno. Dopo 22 giornate di campionato quel Verona aveva 17 punti in classifica. Una rete di Ngonge aveva permesso ai gialloblù di battere la Salernitana e accorciare a -2 dallo Spezia. Un Verona resuscitato dagli inferi di una classifica terribile causa otto sconfitte consecutive sul gruppone.
La verità è che quel Verona, con limiti tecnici evidenti, aveva l’inerzia dalla sua parte, quello di Baroni che ha raccolto sinora un punto in più ha da sciogliere tanti interrogativi, moltissimi dubbi.
I nuovi innesti saranno all’altezza delle aspettative? Riuscirà in così poco tempo Baroni a inserirli nel progetto tecnico? Un mare di interrogativi a cui i tifosi dell’Hellas hanno risposto con il sorriso e l’ironia.
Il Bazar Setti come lo hanno ribattezzato i sostenitori gialloblù ha avuto un gran successo. Un vero e proprio “buicio” all’aria aperta. La voglia di riderci sopra e continuare a sperare.
Mauro Baroncini