Delicata. Ricca di insidie. Ma, soprattutto, da non sbagliare.
Il Verona sfida lunedì la Fiorentina in un match nel quale i gialloblù si giocano molto. Ancora una volta con tanta pressione sulle spalle. Al Bentegodi l’Hellas scenderà in campo sapendo già i risultati di Spezia e Salernitana, le dirette rivali sulla strada salvezza. Un vantaggio? Tutto dipende dai risultati che liguri e campani sapranno raccogliere. Se dovessero fare punti dai propri incontri, Monza all’Arechi per i granata di Semplici, trasferta a Udine per lo Spezia, è chiaro che il Verona sarà costretto a superare la Viola per rispondere alle avversarie. A questa pressione, va comunque sottolineato, i ragazzi del tandem Zaffaroni-Bocchetti ci sono abituati, visto che al Bentegodi si gioca per il terzo lunedì consecutivo.
Ma lo dice sempre anche Zaffaroni. “Il nostro margine di errore è limitato, non abbiamo più jolly da giocarci, non possiamo più sbagliare”. Il tema del jolly è stato utilizzato anche nell’ultima partita del Verona, quella con la Roma di Mourinho. Il Verona sapeva delle sconfitte di Spezia e Salernitana, aveva la possibilità di ridurre ulteriormente il gap. Ma all’Olimpico l’Hellas ha fornito una prestazione scialba, soprattutto in fase offensiva. E’ chiaro che contro la Fiorentina bisognerà cambiare registro, trovare quelle soluzioni in attacco indispensabili per fare male ai viola. La squadra di Italiano è reduce dalla qualificazione in Conference League ottenuta contro i portoghesi del Braga. Ma in campionato la squadra del vulcanico presidente Commisso stenta. Sono solo 25 i punti raccolti sinora, l’Europa è decisamente lontana, a Firenze la contestazione è dietro l’angolo. Anzi, la stampa toscana ha già presentato la gara con il Bentegodi come “la sfida più importante dell’anno per la Fiorentina. Complice la classifica, la vittoria che manca in campionato e le solo 8 lunghezze di vantaggio dal Verona, la gara con i veneti è fondamentale”.
L’attenzione del Verona per questa partita dovrà, necessariamente, essere ai massimi livelli. Italiano in Coppa non ha dato tregua all’undici titolare, scegliendo un turn over ragionato. Basti pensare a Nico Gonzalez ancora titolare o a Saponara alla terza di fila dal primo minuto. Sarà una Fiorentina convinta di giocarsi molto. Il Verona deve essere conscio di giocarsi molto di più. Con scelte obbligate. L’infortunio di Djuric consegna il ruolo di titolare ancora all’argentino Gaich, unica prima punta di ruolo in questo momento nella rosa gialloblù. A Roma il gaucho ha fornito una prestazione deludente. Ma ha evidenti attenuanti. Pochi palloni giocabili, rifornimenti zero dalle laterali. Rispetto a quella prestazione serve un cambio di passo in attacco. Servono le ispirazioni di Lazovic e Ngonge con il belga protagonista delle ultime due gare al Bentegodi contro Lazio e Salernitana e il serbo mattatore nel successo con il Lecce.
Mauro Baroncini