L’ultimo Juric lascia aperta ogni possibilità. Va, resta, il dubbio rimane. “Anche se ho finalmente parlato col presidente che mi ha prospettato la situazione. Ora la decisione tocca a me”. Juric non nasconde niente, nè chances di restare, nè l’idea di cambiare. “Il problema – dice – adesso è mio. Mio e della famiglia, perchè anche questo conta. I soldi? Mah, non è un problema a certi livelli. Conta come stai, come ti senti e se ci sono le condizioni giuste per restare e proseguire il lavoro”.
Insomma, un bel rebus, che Juric svelerà presto. Setti è stato chiaro, con lui. “Mi ha spiegato la situazione, ho capito che cosa ci aspetta”. Juric sa che la politica non cambierà. E che dovrà, se resta, ricominciare daccapo, un po’ come quest’anno. Senza Zaccagni, forse Silvestri, Di Marco, Salcedo, forse Faraoni, forse Barak.
E intanto, le altre premono. Al gruppo, s’è aggiunta ora anche la Samp, visto che Ranieri non ha rinnovato e Ferrero ha pensato a Juric. Come Cairo per il Toro, come lo stesso Sassuolo, dove De Zerbi ha già spiegato che andrà via. Oppure il Cagliari, che potrebbe non confermare Semplici. E Juric, per queste piazze, è comunque una prima scelta. Lui sa che qui, comunque andasse, farebbe un passo in avanti, vista la storia, la realtà economica, le ambizioni che non sono certo quelle del Verona.
Pensieri che animano questo finale, dove comunque il Verona cercherà di chiudere con dignità, anche se il Napoli non è quello che si dice l’avversario migliore.
Juric lo sa. Domani sera, potrebbe giocare il terzo portiere Berardi, “…perchèse lo merita, percome è stato nel gruppo in questi anni”. Juric è attento a tutto. “Kalinic ? Se sta bene, per noi è un giocatore chiave. L’avete visto come gioca, come sa far muovere la squadra?”.
La stagione ? Juric non ha dubbi. “Siamo cresciuti, abbiamo superato difficoltà che altre volte non avremmo superato. Segno di crescita, di maturità, nonostante le mille difficoltà che ci siamo rovati ad affrontare”.
Resta il dubbio sul futuro: che abbia veramente voglia di cambiare oppure, sotto sotto, sente la voglia di restare, “perchè devi sentirti bene”, ripete spesso. E qui, lui, sta benissimo…