È arrivato il redde rationem dell’Hellas, il momento del tutto o niente: la trasferta di Salerno mette spalle al muro il Verona. Bisogna fare punti per mettere al sicuro la salvezza che sei minuti di ordinaria follia contro il Torino hanno messo in discussione. Contro la Salernitana il Verona deve prendersi la salvezza, deve evitare ulteriori patemi d’animo. Il pericolo è l’ambiente su di giri che troveranno i gialloblù.
L’antica rivalità con i sostenitori campani è l’incognita di una partita che in campo deve avere una storia assolutamente diversa. Contano le motivazioni, si è solito dire. E le motivazioni del Verona, rispetto a quelle della Salernitana, devono fare la differenza. La Salernitana in questo campionato ha vinto solo due partite. Una tra le mura amiche contro la Lazio, l’altra, purtroppo, al Bentegodi.
Una squadra che è reduce da un buon punto conquistato contro la Juventus a Torino ma che è già retrocessa anche se non in disarmo. Serve attenzione, rispetto di un avversario che metterà in campo orgoglio e dignità ma i gialloblù devono essere consci dell’importanza vitale che rappresenta la sfida in programma lunedì. Vitale perchè la salvezza significa molto non solo per chi scenderà in campo.
Il Verona è reduce da una stagione a dir poco tribolata. Il mercato invernale ha trasformato la squadra, le difficoltà del presidente Setti si sono riversate sul terreno di gioco. Baroni è stato in grado, spalleggiato dal diesse Sogliano, di tenere la barra dritta, di dare un volto, un’identità, ad un gruppo rinnovato. Contro il Torino la dea bendata ha girato le spalle ai gialloblù. Senza eccedere come ha fatto l’ex Juric a fine gara “l’abbiamo rubata” ha detto l’allenatore croato, indubbiamente il Verona non meritava di perdere.
La differenza l’hanno fatta i dettagli e quelle motivazioni che saranno alla base della gara con la Salernitana. Motivazioni che Juric ha pescato dalla panchina, inserendo in una squadra che non dava segnali di vita, tre giovani in grado di ribaltare la contesa come Pellegri, autore del gol vittoria, Savva, il cipriota classe 2005 protagonista del pareggio e un altro baby, Dellavalle, 2004, autore di uno scorcio di grande personalità. Giocatori che hanno dimostrato di avere fame, quella che il Verona deve mettere in campo contro la Salernitana.
Molto, è vero, dipenderà anche dai risultati delle dirette concorrenti. Ma bisogna guardare al proprio interno, evitare calcoli inutili, incroci sempre pericolosi. Una squadra che ha fame di salvezza, voglia di centrare l’obiettivo, deve silenziare i pericoli di una gara che dovrebbe avere un esito scontato. Non sarà facile, si dice in questi casi. Lo deve diventare. Perchè la posta in palio è troppo importante.