Hellas, adesso fuori orgoglio e dignità Tra Juve e Spezia, servono punti per rialzare la testa e rendere possibile la speranza

MAURIZIO SETTI HELLAS VERONA

Il Verona è fanalino di coda in solitaria in Serie A per la prima volta in questa stagione. E se ciò non basta a inquadrare la crisi profonda in cui è precipitata la squadra di Bocchetti, non sfuggano nemmeno le otto sconfitte consecutive incassate dai gialloblù (o le dieci totali, appena tre in meno di quelle subite nell’arco di tutto lo scorso campionato). Dopo il Mondiale occorrerà una virata netta, e magari qualche intervento sul mercato, ma quest’ultimo segmento prima del lungo break può avere già un’importanza capitale nell’inerpicata sempre più tortuosa corsa verso l’obiettivo salvezza. Con la Juve serve un’impresa, contro lo Spezia ultimo jolly? Detto che il k.o. di domenica va archiviato in fretta (espulsione a Magnani dubbia e squadra di nuovo in inferiorità numerica per oltre un’ora), e che dunque la contingenza ha anche qualche attenuante, legata pure alle molte assenze per infortunio o squalifica (a Monza Bocchetti non aveva a disposizione tre titolari in difesa), chiudere il 2022 con appena 5 punti brucerebbe ulteriori jolly nella bagarre per la permanenza in A dei gialloblù. E ora al Bentegodi arriva la Juventus, non di certo un avversario abbordabile. Anche se il grande paradosso, per certi versi retaggio dello scorso campionato, è che in queste gare l’Hellas ha saputo esaltarsi (è accaduto a tratti anche contro Milan e Roma, nonostante siano arrivati due ko). Se contro i bianconeri servirà un’impresa, è l’appuntamento con lo Spezia, in programma domenica, quello da non fallire. Ritornare a macinare punti – almeno 3, nelle prossime due giornate – per predisporre il piano rimonta nel 2023: è questo il nuovo obiettivo del Verona. Per non affondare definitivamente, e provare a risalire la corrente a partire da gennaio. Certo, servirà un autentico miracolo. Proviamoci.