I gialloblù tornano a La Spezia, un campo dove, loro malgrado, hanno scritto una delle pagine sicuramente meno felici dell’ultracentenaria storia del club. Venerdì 15 giugno 2007 si disputava, infatti, la finale di andata dei play out per evitare la caduta in serie C. La partita terminò con la vittoria ligure in rimonta per 2-1. La settimana successiva, poi, in un ‘Bentegodi’ stracolmo di tifosi e di speranze, la squadra di Giampiero Ventura, pareggiando per 0-0, dovette purtroppo fare i conti con un’amara retrocessione.
A raccontare quella cocente sconfitta è “Caio” Ferrarese, veronese doc, in campo in quella sciagurata doppia sfida. «Non avrei mai pensato di perdere quella partita – è il ricordo nitido dell’ex centrocampista gialloblù – dopo un primo tempo giocato molto bene e chiuso meritatamente in vantaggio grazie alla rete di Sibilano. Nella ripresa, purtroppo, prendemmo due gol a mio avviso evitabili. Prima un rigore per un fallo commesso forse in maniera un po’ ingenua da Turati e poi il tiro di Do Prado dove Pegolo non riuscì ad arrivare in tempo. Il loro raddoppio, arrivato a due minuti dalla fine, fu per noi una vera mazzata».
Su quella partita, però, pesò irrimediabilmente un clamoroso gol fallito nel primo tempo da Cutolo. «Cutolo buttò alle ortiche un’occasione gigantesca – commenta Ferrarese – se avesse raddoppiato probabilmente la partita sarebbe finita lì. Al ritorno provammo a ribaltarla ma sapete tutti come è andata. Quello fu uno spareggio stregato, non meritavamo di retrocedere, ma nella mia lunga carriera ho imparato, anche a mie spese, che il calcio va così».
Anni dopo, ironia della sorte, dopo aver lasciato Verona, e dopo una stagione e mezza con la maglia della Cremonese, per “Caio” arrivò l’approdo in Liguria proprio con il club spezzino. «Quella con lo Spezia fu per me una bella esperienza. La prima stagione conquistammo la promozione in serie C1 mentre l’anno dopo arrivammo a sfiorare i play off per salire in serie B. La società veniva da un precedente fallimento tuttavia fu per me un bel periodo dove sono stato molto bene».
Adesso, tocca al Verona di Tudor fare visita a una squadra che dopo la vittoria esterna in casa del Napoli, ha ritrovato un minimo di fiducia nei propri mezzi, assieme alla riconferma di Thiago Motta, dato da molti vicino all’esonero. «I gialloblù sono attesi da una sfida molto impegnativa. Il Verona quest’anno è una squadra tosta, tignosa, difficile da affrontare. Il campo di La Spezia è un terreno difficile e insidioso per tutti. L’anno scorso, per esempio, il Milan perse. Per me è la classica partita da tripla, può succedere di tutto. Tuttavia, se i gialloblù giocano come hanno iniziato a fare da quando è arrivato Tudor, hanno tutte le carte in regola per ottenere un risultato positivo».