Habemus presidente, l’Agsm è di Casali La nomina di Sboarina scatena la bagarre: “Scelte motivate, questa una svolta storica” Il Pd, Bertucco e Traguardi: “Scelte inaccettabili, la competenza come sempre tradita”

Habemus presidente. Come previsto e più volte annunciato, l’avv. Stefano Casali (Verona Domani) è il nuovo presidente di Agsm. Oggi ha tolto ogni dubbio (se mai ci fosse) il decreto del sindaco Sboarina, che ha confermato il già nominato Quaglino come ad e come consigliere Francesca Vanzo.

“Con i decreti di oggi si conclude l’iter per la nuova società Agsm-Aim. Il traguardo storico per la città e per i lavoratori è arrivato con la prossima assemblea dei soci che insedierà i nuovi vertici. Una grande opportunità in termini di crescita industriale e di miglioramento dei servizi agli utenti. Con l’elezione del sindaco Rucco a Vicenza c’è stata da subito collaborazione sulle cose importanti e, grazie anche alle capacità del management delle due aziende, siamo arrivati ad una rapida intesa. Ricordo che da decenni a Verona si parlava di fusione e della urgenza per la nostra municipalizzata di non restare un vaso di coccio nel competitivo mercato dell’energia. Non mi stupisce, quindi, che gli esponenti della sinistra lancino oggi strali che sanno di vecchia politica, quella stessa che ha ingabbiato per anni la fusione. Chi vince le elezioni ha l’onore e l’onere di ammninistrare e lo fa scegliendo i propri rappresentanti. L’unica cosa su cui concordo è sulla riconosciuta professionalità del professor Testa. Una persona di grande competenza specifica e di altrettanta onestà intellettuale, per il bene della nostra città spero di poter contare sulla sua disponibilità per successive funzioni che favoriscano la crescita di Agsm-Aim”.

Non mancano, ovviamente le reazioni a questo provvedimento, peraltro già annunciato e atteso da tempo.

Michele Bertucco (Verona e Sinistra in Comune): “Come da copione Sboarina ha indicato Casali, Quaglino e Vanzo alle massime cariche della nuova società nata dalla fusione tra la veronese Agsm e la vicentina Aim. Nessuna apertura, nemmeno nel collegio sindacale, verso la funzione di garanzia e controllo che le minoranze dovrebbero esercitare nella gestione della cosa pubblica.
Come da copione la Lega, che a lungo ha battuto i piedi, alla fine si acconcia a ruolo di comprimario mandando giù il boccone amaro del riavvicinamento del Sindaco ai fratelli-coltelli di Verona Domani”

L’intervento del Pd: “Il sindaco Sboarina ha stabilito che una società pubblica da un miliardo e trecento milioni di fatturato qual è la nuova Agsm-Aim non ha bisogno di un presidio di controllo da parte delle minoranze? Se è così è incredibile e inaccettabile”.
I Segretari PD Verona, provinciale e cittadino Maurizio Facincani e Luigi Ugoli

Infine, ecco la nota di Traguardi: “La nostra proposta di Federico Testa, presidente di Enea, era basata sull’esperienza e sullo spessore professionale del candidato. Qualsiasi multiutility avrebbe accolto immediatamente la disponibilità del professor Federico Testa come elemento di garanzia per l’azienda e per il mercato. Invece a Verona contano le tessere dei partiti, o gli equilibri politici di una maggioranza dilaniata”, esordisce così Tommaso Ferrari consigliere comunale del Movimento Traguardi.
“Stefano Casali presidente e Francesca Vanzo consigliera nel cda, sono la più classica applicazione del manuale Cencelli, una specialità ormai di questa amministrazione”, continua Ferrari”.
“Altra delusione è il mancato appoggio da parte del Partito Democratico alla nostra candidatura di Testa, anche da quelle parti prevalgono le logiche politiche anziché le strategie industriali”, conclude Ferrari.