Ha quasi 80 anni il figlio di Valentino – di Diego De Angelis Sandro Mazzola, lanciato da Herrera, per diventare grande sulla strada di papà

Esattamente 79 anni fa, in quel di Torino, nacque uno dei più talentuosi giocatori che il nostro calcio abbia mai ospitato. Alessandro Mazzola, da tutti conosciuto come Sandro, iniziò a muovere i primi importanti passi sul campo da calcio con
la maglia del Torino. L’esperienza nelle giovanili del club granata fu determinante per il suo
trasferimento a Milano, sponda nerazzurra, squadra con la quale Sandro si legò per il
resto della sua carriera sportiva. Il legame tra Mazzola e l’Inter fu viscerale, infatti disputò
ben 16 stagioni collezionando 565 presenze. Egli indossò la fascia di capitano per sette
stagioni e segnò ben 158 reti. Ad oggi risulta estremamente complicato immaginare che un altro calciatore possa ripercorrere una carriera simile a quella di Sandro, infatti il
concetto di bandiera è in procinto di scomparire per sempre.
L’attaccamento alla maglia e l’enorme senso di responsabilità furono due tratti riscontrabili nella personalità di Mazzola
e questi gli permisero di ricoprire diversi ruoli dirigenziali, tra cui quello di direttore sportivo, presso il club nerazzurro.
La consacrazione calcistica di Mazzola avvenne grazie a Helenio Herrera e alla sua infinita passione per il calcio giovanile. Herrera vide subito delle enormi potenzialità in Mazzola, esaltandone lo scatto considerevole con il quale bruciava i difensori avversari.
L’ambiente interista di quegli anni era fermamente convinto del passaggio in prima squadra di Facchetti, mentre opponeva maggior resistenza per quello di Mazzola. Dal canto suo però Herrera decise di dare fiducia al giovane Sandro, facendolo debuttare a Torino. Sin dal primo
momento Sandro seppe di dover raccogliere l’eredità lasciatagli dal padre Valentino, infatti l’aspettativa dei tifosi fu altissima sin dalle prime apparizioni. Mazzola trascinò la Primavera dell’Inter alla vittoria del prestigioso Torneo di Viareggio sotto lo sguardo vigile di Herrera che gli promise una
maglia da titolare con la prima squadra a partire dalla stagione 62-63. L’ascesa calcistica
fu impressionante, infatti il fuoriclasse torinese segnò ben 10 gol, contribuendo alla vittoria dello scudetto nerazzurro.
La lunga carriera da calciatore di Mazzola fu impreziosita da molteplici trofei tra cui quattro
campionati nazionali, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali con la maglia
nerazzurra e la vittoria di un campionato d’Europa 1968 con la Nazionale italiana.
Il percorso in azzurro fece emergere ulteriormente la grandezza e lo spessore raggiunto
da Mazzola: celebre fu la rivalità con Gianni Rivera con il quale dovette competere duramente per una maglia da titolare. Inutile sottolineare che Rivera fu il giocatore simbolo del Milan in quegli anni, quindi la “faida” tra i due portava con sé un profondo velo di
romanticismo.