Il Tribunale di Venezia, ha accolto con decreto la proposta del questore Ivana Petricca e ha applicato nei confronti di un trentaseienne italiano la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno in un comune del Basso veronese. Il destinatario della misura era già stato ammonito dal Questore di Verona nel 2015 e, successivamente, condannato a 10 mesi di reclusione per il delitto di atti persecutori. Nell’agosto del 2019, inoltre, era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento.
Nel corso degli ultimi anni, l’uomo ha manifestato una concreta tendenza a porre in essere condotte persecutorie in danno di persone con cui aveva intrattenuto relazioni sentimentali. Due, nello specifico, sono stati gli episodi che hanno indotto a qualificare il soggetto come persona pericolosa. Le indagini effettuate hanno consentito di accertare che, dal 2015 ad oggi, l’uomo ha tenuto comportamenti persecutori nei confronti di due donne concretizzatisi in messaggi dal contenuto offensivo e, nel caso più recente, sfociati addirittura in violenza fisica. Le vittime, a causa di tali comportamenti, sono state costrette, nel corso del tempo, a modificare le proprie abitudini quotidiane e il proprio stile di vita. La recente proposta, avanzata dal Questore di Verona, di applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza si è resa necessaria proprio in virtù di tali comportamenti che, nonostante le precedenti misure e condanne, l’uomo continuava a mettere in atto. La richiesta è stata accolta dal Tribunale di Venezia che ha applicato la misura per 2 anni. D.D.G. non potrà, dunque, senza autorizzazione, allontanarsi dal territorio del comune ove deve scontare la misura, non potrà uscire di casa prima delle 7.00, né rincasare più tardi delle 22.00.
Naturalmente l’uomo non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle vittime, né comunicare con le stesse.