E’ la decima volta che siamo chiamati a votare per il parlamento europeo. Infatti, le prime elezioni si sono svolte dal 7 al 10 giugno 1979, 45 anni fa. Allora venne eletta una delle figure politiche veronesi più famose nella storia repubblicana italiana: Guido Gonella. Nato nella nostra città nel 1905, a 69 anni, Gonella divenne il primo eurodeputato veronese. Una elezione che seguiva un incarico prestigioso da ministro del governo italiano: Gonella, infatti, rappresentò l’Italia nel Consiglio d’Europa. E l’elezione al parlamento europeo fu per lui l’apice di una carriera all’insegna della democrazia e della libertà.
Laureato in filosofia e in giurisprudenza, fu docente universitario e giornalista (famosi i suoi Acta diurna su “L’Osservatore romano” dal 1933 al 1940). Antifascista dichiarato, dopo l’occupazione della Polonia nel 1939, fu arrestato per alcuni giorni e dimesso dall’insegnamento. Con Alcide De Gasperi, lavorò alla fondazione della Democrazia Cristiana, dirigendo, dal periodo di clandestinità al 1946, il giornale del partito, “Il popolo”. Al primo congresso della Dc, fu relatore delle linee programmatiche, ispiratrici dei padri della Costituzione italiana di formazione cristiana. Suo il famoso Discorso delle 27 libertà, che De Gasperi definirà “un monumento”, nel quale la società viene concepita “come cooperazione organica fra persone”, cioè unità, nella diversità, e, quindi, rifiuto dell’uniformità dei regimi totalitari. Alla base della sua visione politica, “il solidarismo cristiano”. La persona e le quattro libertà (religiosa, politica, morale ed economica) sono i valori principali, da tradurre nella concretezza storica e politica.
Fu eletto anche all’Assemblea costituente per la DC, insieme a Giovanni Uberti e a Silvio Ambrosini per i comunisti e Carlo Caldera per i socialisti.
Rieletto nel 1948 alla Camera, rimase nel Parlamento italiano fino a metà degli anni Settanta, diventando per cinque volte ministro della Pubblica istruzione, fin dal primo governo repubblicano di Alcide De Gasperi. Ricostruì le strutture educative, polemizzando con Benedetto Croce. Poi, in vari governi, fu Ministro di grazia e giustizia, realizzando il Consiglio superiore della Magistratura (il CSM) e l’Ordine dei giornalisti, oltre alla riforma dell’ordinamento penitenziario.
Nonostante visse a Roma, dati i numerosi incarichi governativi, Gonella rimase sempre legato a Verona.
Morì a Nettuno nel 1982, dunque non riuscì a concludere il primo quinquennio del parlamento europeo.
Emma Cerpelloni